Politica Italia

Fatone: “La cultura che genera lavoro”

Questa mattina abbiamo avuto il piacere di incontrare gli amici e gli operatori della cooperativa “La Bottega degli Apocrifi” presso il teatro “Lucio Dalla”.
Dopo aver fatto gli onori di casa e averci presentato alcuni progetti per una miglioria strutturale degli spazi, che ci auguriamo vadano in porto, c’è stato un momento di proficua discussione con Cosimo Severo e Stefania Marrone, sul tema del teatro, ma più in generale della città e della sfida che la attende.
Il confronto produttivo ha fatto evincere una comunione di intenti. Raffaele Fatone ha condiviso i punti riguardanti la cultura e alcune riflessioni presenti nel progetto Manfredonia 2050.

Il programma, già ricco di spunti e canovaccio per riprogettare la Manfredonia culturale è concepito per recepire le istanze della società civile e ha raccolto gli interessanti stimoli di riflessioni emersi durante l’incontro.

Un incontro il cui soggetto è sempre stato il “noi”, in modo del tutto naturale.
Bisogna lavorare per una città dove l’associazionismo, volano culturale, deve essere messo a valore in base alle proprie differenze, hanno concordato Raffale Fatone e Cosimo Severo. 

Quest’ultimo ha aggiunto: “la città di Manfredonia, come tutta provincia di Foggia, da sempre “fa fatica” ad essere attrattiva e a generare opportunità”. 

“L’amministrazione comunale ha il dovere di creare il presupposto per sostenere le attività culturali sul territorio. Alcune azioni concrete possono essere realizzate solo con un po’ di buona volontà” ha chiosato Raffaele Fatone che ha poi aggiunto “il Comune ha diversi immobili sfitti da tanti anni ed alcuni non vengono utilizzati solo per mancanza di qualche necessario lavoro di ripristino”.

Si potrebbe generare un accordo con il quale le associazioni, a fronte di un piccolo affitto, si impegnerebbero a dare decoro all’immobile assegnato e a provvedere alla messa a norma. “Spese come TARI e passo carrabile, ad esempio, sono introiti che il Comune potrebbe ridurre fortemente se non azzerare” ha poi aggiunto Cosimo Severo. 

Alla base di questi ragionamenti, vi è la considerazione che la nostra collettività ha bisogno di stimolatori del senso di “comunità civile” ha precisato Stefania Marrone.

Questa esigenza si percepisce sempre più, soprattutto dopo gli episodi di violenza balzati all’attenzione dei media. 

“Lo diciamo da troppo, una delle sfide più grandi, Manfredonia la combatte sul piano culturale” sostiene Raffaele che continua “queste necessità collettive, possono essere colmate con il supporto dei tanti portatori di interesse culturali”.
Oggi la legge sugli appalti (art 151) ci viene in contro, ha sottolineato Stefania Marrone della “Bottega”, permettendo forme speciali di partenariato, magari rendendole meno gravosi.

“Il presupposto necessario è quello di cooperare, anche con l’opposizione, e con tutti gli attori del territorio, al fine di generare un sistema produttivo di eventi e spettacoli, è un compito che non ha colore politico” sostiene Raffaele Fatone, a cui ha fatto eco Stefania Marrone ampliando il concetto: “spingerebbe anche i giovani a professionalizzarsi e a strutturarsi in piccole imprese”.

La cultura non è solo intrattenimento, ma è un settore produttivo a cui l’intera Puglia da tempo guarda con interesse, mentre Manfredonia resta … a guardare.

L’esperienza e la conoscenza di chi ha scelto di “fare cultura” per professione sono un valore aggiunto con cui anche la macchina amministrativa, fortemente depotenziata e sotto organico, si potrebbe avvantaggiare per intercettare risorse e sviluppare progetti ambiziosi.

Il comune deve riconoscere il valore degli eventi realizzati negli anni con impegno e sacrificio dalle singole associazioni e sostenerli non solo con quei pochi fondi a disposizione, ma ne deve diventare partner di supporto costante, snellendo burocrazia, sostenendone la partecipazione ed intercettando bandi e risorse private. Questo è stato un pensiero ribadito a più riprese e fortemente sostenuto dal candidato Sindaco della coalizione “Manfredonia 2050”.

Il teatro oggi è retto integralmente dalla cooperativa “La bottega degli Apocrifi” che dal 2018 non percepisce più il contributo comunale e di contro sostiene la spesa per tasse e costi di gestione, compreso manutenzione ordinaria e straordinaria. Nonostante questo sono riusciti a generare posti di lavoro e ha tenere attivo il programma teatrale anche in tempi di restrizioni da Covid.
“Ci sono anche altre realtà sul territorio impegnate a non disperdere un patrimonio di cui la città ha forte bisogno, il primo cittadino ne deve assolutamente tenere conto”,  ha sostenuto Raffaele Fatone a chiusura del piacevole incontro.

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Comunicato Stampa

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