Attualità Capitanata

“Quante altre vittime devono esserci ancora?” La lettera del cugino della vittima

“Non trovo le parole giuste.
Non trovo le forze necessarie.
Quanto accaduto sconvolge ancora una volta la vita, la mia, delle persone care, quello che faccio, quello che rischio.
Da piccoli dicevi che eravamo fidanzati.
Ballavamo, scherzavamo, ridevamo.
Cosa deve fare un giovane per poter vivere dignitosamente?
Cosa deve fare per non rischiare ogni fottutissimo giorno?
Dove sta la dignità dopo anni di studio in un lavoro mal pagato?
Ma tu non hai mai demorso.
Non ti sei mai abbattuta.
Tu hai sempre mostrato la parte migliore di te.
Quella strada di merda sono anni che sta in uno stato pietoso.
Quante altre vittime devono esserci ancora?
Cosa hanno fatto chi è in potere di farlo per la messa in sicurezza?
Nulla. Da ingegnere ridico: nulla.
Cara Lidia, scendo giù.
Voglio stare giù per un ultimo, immenso, abbraccio.
Tuo cugino,

dal Profilo Facebook di Luca Grieco

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Redazione

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