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Piantedosi annuncia: “Nuovo disegno di legge contro i femminicidi: è emergenza”

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Il governo di Giorgia Meloni non vuole lasciar correre l’emergenza femminicidi che in Italia continua a colpire moltissime donne. Dall’inizio dell’anno, ovvero dal primo gennaio al 28 maggio, in Italia sono stati commessi 129 omicidi. Le vittime donne sono 45, mentre ben 37 di loro sono state uccise in ambito familiare o affettivo. I numeri sono insostenibili e, per questa ragione, il governo sta studiando un disegno di legge che rafforzi le misure in difesa delle donne. Il lavoro sta coinvolgendo Matteo Piantedosi (ministro dell’interno), Carlo Nordio (ministro della giustizia) ed Eugenia Roccella (ministra delle pari opportunità). 

Piantedosi questa mattina, in un colloquio con La Stampa, ha parlato di emergenza femminicidi. “La violenza di genere e i femminicidi rappresentano un fenomeno particolarmente grave e odioso, intollerabile tanto più in una società avanzata come la nostra. Con i colleghi di governo, in particolare con Nordio e Roccella, stiamo lavorando a una ipotesi di intervento normativo da portare all’attenzione di uno dei prossimi Consigli dei ministri. Ma non ci limiteremo a questo”. 

Il tema, di stretta attualità dopo il femminicidio che ha colpito Giulia Tramontano e ha indignato il Paese intero, verrà discusso anche con l’apporto delle opposizioni. “Quando il governo interverrà, in Parlamento ci sarà l’opportuno confronto tra le forze politiche. Sono sicuro che non mancherà un concreto spirito di condivisione e collaborazione”. 

I dati, anche secondo il ministro, sono preoccupati: negli ultimi tre anni i femminicidi in Italia sono aumentati. “I dati sono sicuramente preoccupanti. I casi sono 119 nel 2020, 120 nel 2021, 126 nel 2022. Nel corso di quest’anno, dal primo gennaio al 28 maggio, sono stati registrati complessivamente 129 omicidi volontari, di cui 45 vittime sono donne. Trentasette sono state uccise in ambito familiare-domestico e tra queste 22 sono le donne che hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. L’obiettivo ora è evitare che la violenza o addirittura l’omicidio sia commesso. Le pene severe servono, sono necessarie ma non riportano in vita la vittima e non esauriscono il problema”. 

Per Piantedosi un primo passo sarà quello di “potenziare l’uso del braccialetto elettronico nel caso in cui l’autorità giudiziaria decida l’adozione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, nei confronti di soggetti indiziati di delitti, consumati o tentati, nell’ambito della violenza di genere e domestica”. 

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