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“Messina Denaro è malato, potrebbe farsi arrestare”: le rivelazioni choc del pentito Baiardo a novembre

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Dopo trent’anni di latitanza questa mattina a Palermo è stato arrestato l’ultimo super-latitante di Cosa nostra: Matteo Messina Denaro. Qualche mese fa, precisamente a fine novembre, un suo sodale storico era intervenuto in una puntata speciale dedicata alla mafia del programma di Massimo Giletti, “Non è l’arena”. Quelle dichiarazioni, oggi, ritornano alla mente soprattutto per la vicinanza temporale. 

Da Giletti era intervenuto Salvatore Baiardo, gelataio piemontese di origini siciliane che all’inizio degli anni Novanta aveva gestito la latitanza dei fratelli stragisti Giuseppe e Filippo Graviano. Baiardo, parlando dei Graviano e di Denaro, aveva dichiarato. “L’unica speranza per Giuseppe Graviano, sinceramente me lo auguro anche io per loro perché sono giovani, è che venga abrogato l’ergastolo ostativo. C’è anche un nuovo governo e chi lo sa che non arrivi un regalino”. 

Poi l’indiscrezione su Denaro. “E chissà che magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso? E così arrestando lui esca qualcuno che ha l’ergastolo ostativo senza fare clamore…”.

In quella puntata, Baiardo aveva negato di aver conosciuto Denaro, nonostante gli atti che testimoniavano una loro riunione a Riccione in una famosa gioielleria. Secondo Baiardo non è vera la notizia che avrebbe curato lui la latitanza di Denaro dopo l’arresto dei Graviano. L’uomo, poi, si era lasciato andare sull’aspetto del boss ricercato. “Tutti invecchiamo, sono passati trent’anni. Io di lui posso dire che è una brava persona. Anche con tutto quello che ha fatto? Ma chi sono io per giudicare loro? L’anno fatto realmente? Non lo hanno fatto? Io posso giudicare il comportamento che hanno avuto nei miei confronti… e per me sono delle degne persone, delle brave persone”.

Sull’ergastolo ostativo il nuovo governo è fermo e deciso. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando la notizia odierna ha sottolineato che il Governo continuerà a difendere il carcere ostativo e anche l’impossibilità di ricorrere a misure alternative o altri benefici per tutte quelle persone condannate all’ergastolo ostativo. 

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