Politica Italia

Letta analizza la sconfitta. “Se c’è il governo Meloni è grazie a Giuseppe Conte che ha staccato la spina a Draghi”

Se Giorgia Meloni è stata la grande vincitrice di questa competizione elettorale, Enrico Letta (il segretario dem) è stato uno dei principali sconfitti. La strategia di polarizzazione del confronto con Meloni e una strategia di alleanze poco chiara ha portato il Partito Democratico sotto la soglia psicologica del 20%. La debacle del 2018 con il Pd guidato da Matteo Renzi era considerata una sconfitta da non ripetere più. Sicuramente da non ripetere per Enrico Letta che, in tutta la campagna elettorale, ha avuto in mente un solo obiettivo: portare il Pd a raggiungere il risultato del primo partito italiano. Non ce l’ha fatta. Il Pd, infatti, è bloccato al 19%, perdendo alcuni punti percentuali (rispetto ai sondaggi) durante questo mese di campagna elettorale. 

Pochi minuti fa, in una conferenza stampa convocata al Nazareno, Letta ha analizzato la sconfitta di ieri attaccando Giuseppe Conte“La tendenza emersa due settimane fa in Svezia è confermata: il Paese ha scelto la destra. È un giorno triste, ci aspettano tempi duri. Ci siamo battuti per un’idea di Italia del futuro. Se siamo arrivati al governo Meloni, però, è perché Giuseppe Conte ha staccato la spina a Draghi. Quello è il punto scatenante”

Letta, che ha denunciato una difficoltà di presentarsi agli elettori dopo essere stati al governo quasi per dieci anni (con la piccola interruzione del primo governo Conte), ha detto che l’opposizione del Pd sarà dura. “Faremo un’opposizione dura e intransigente. Noi siamo la prima forza di opposizione del Paese. Il Partito Democratico non permetterà che l’Italia abbandoni il cuore dell’Europa. Non permetteremo che l’Italia si stacchi dai valori europei e dai valori della Costituzione che hanno fatto sempre vivere il nostro Paese”.

Poi Letta ha parlato del futuro del Pd. “Il risultato è insoddisfacente. Bisognerà capire cosa fare del nostro partito per ripartire bene. All’esito del voto di oggi posso dire che il Pd è in campo, è il secondo partito del Paese, è una comunità forte ed è la principale forte di opposizione. Il Pd lavorerà per costruire in prospettiva quello che non è stato fatto questa volta, ovvero il campo largo. Non è stato possibile farlo, ma non per la nostra responsabilità”.

“Non ho raggiunto l’obiettivo di fare una legislatura progressista, perché questa sarà la legislatura più a destra d’Italia. Questo risultato, però, sono sicuro che non sposterà la collocazione dell’Italia. Nei prossimi giorni convocherò gli organi del partito e ci sarà un congresso che completerà il processo di unificazione del Pd. Un congresso su chi è il Pd e cosa vuole essere un nuovo Partito Democratico. Un nuovo partito che ha un mandato forte: essere opposizione contro questa destra estrema”.

Letta, infine, ha annunciato che non si presenterà al prossimo congresso. Nuove generazioni, ha confessato, devono prendere il proprio posto e tentare di invertire la rotta del Pd.

Gelsomino Ceramiche
Promo UnipolSai ilSipontino.net
Promo Manfredi Ricevimenti
Centro Commerciale Gargano

Articoli correlati