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Le origini delle Fanoje di San Giuseppe a Monte Sant’Angelo

A Monte Sant’Angelo, la sera del 18 marzo, alla vigilia della solennità di San Giuseppe, si accendono le tradizionali “Fanoje” in onore del santo: enormi cataste di legna che illuminano e riscaldano tre punti importanti del caratteristico centro storico quali Largo Tomba di Rotari, Largo Dauno e la piazza antistante alla Chiesa di Santa Maria del Carmine.

Ognuno dei tre falò è sormontato da una croce e, durante la sua accensione, le persone, oltre ad ammirarlo, degustano le specialità gastronomiche ed enologiche locali. L’usanza di accendere le fanoje in questo periodo dell’anno (che segna il passaggio dall’inverno alla primavera) è di origine precristiana e rappresenta un vero e proprio rito collettivo di carattere propiziatorio e purificatore, oltre che occasione di festosa aggregazione sociale. Con l’avvento del Cristianesimo tali falò sono stati consacrati a San Giuseppe, la cui ricorrenza cade due giorni prima del suddetto cambio di stagione.

Video dalla Pagina Facebook del Museo Etnografico Tancredi di Monte Sant’Angelo

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Redazione

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