Storia

Le maschere di gesso di Via Santa Chiara

Manfredonia – LA spigolosità del viso, lo schiacciamento della punta del naso, le profonde cavità orbitali non sono certamente conseguenza della malattia, ma del peso del gesso che gli fu posto sul volto per ricavarne il calco, dopo averlo cosparso di olio per evitare aderenze tra il gesso e l’epidermide. Il gesso fu premuto all’altezza delle labbra, affinchè fossse raccolto il taglio della bocca. Una volta ottenuta la forma, si attendeva che asciugasse perfettamente. Veniva poi leggermente unta all’interno, dove veniva colato e premuto altro gesso per ottenere un positivo, come la maschera spesso serviva a legare anche i somari o i cavalli ,nei grandi Palazzi della Manfredonia ricca dell’epoca che vediamo nella fotografia… le maschere di gesso di via “Santa Chiara”.

Così si procedeva . Il calco a tasselli consentiva, peraltro, di evitare che il peso di un’ unica che creasse depressioni e avvallamenti nella fisionomia – storia di una vita passata.

Di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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