Storia

Rino Gaetano, in un pomeriggio del 15 settembre

Manfredonia – Era il 15 settembre .

LA STORIA. Manfredonia, anni ‘70. Una stazione fatta di pochi treni. Treni che andavano e venivano in una stazione dove pensavo che da grande ne avrei preso uno. Un treno che mi avrebbe portato nel mio sogno toscano, la mia meta da bambino. In quegli anni ero di casa in zona ferrovia Campagna. Poche persone frequentavano quel luogo che a me piaceva tanto. Guardavo quei signori con le divise e il berretto, e mi dicevo che un giorno avrei fatto il ferroviere. Poi crescendo vinsi davvero il concorso da controllore di linea in una tratta dell’Emilia Romagna. Il tutto contemporaneamente al concorso di un’altra amministrazione che mi chiamò per un’assunzione a Firenze. Così partii senza esitazione.

Ritornando a quel pomeriggio, vidi fermo in Stazione un giovane, vestito in modo “bit o stravagante”. Mi guardò e iniziò a canticchiare una canzone che faceva così: “I miei occhi sono pieni di sale proprio di fronte al nostro mare. La tua mente è piena di sale, di quel sale mattutino”.

In realtà non sapevo neanche chi fosse quel giovane. Allora mi avvicinai e gli feci un paio di domande. Lui mi rispose: “Sono ancora sconosciuto e faccio il cantautore. Sto terminando il primo disco che sarà pubblicato da un grande produttore discografico”.

Rino era una persona ‘a modo’, un po’ serioso, con un linguaggio sarcastico e ricordo dotato di un’intelligenza particolare. Poi il fischio dell’ultimo treno per me a quell’ora. Prima parlammo dei problemi della gente maltrattata dalla società che Rino cercava di raccontare nelle sue canzoni. Con la sua caparbietà. Per difenderli dai benestanti ruba bandiera. Così salutai Rino.

Di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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