Record di incassi per “C’è ancora domani”. Il motivo del successo?
Record di incassi per “C’è ancora domani”. Il motivo del successo
Secondo i dati Cinetel il film di Paola Cortellesi ha superato Barbie e Oppenheimer per numero di ingressi in sala, riscuotendo un successo esorbitante: 4.395.868, contro i 4.389.568 del film di Greta Gerwig e i 3.746.365 di Oppenheimer del regista, sceneggiatore e produttore britannico Christopher Nolan.
“C’è ancora domani” uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 26 ottobre, domina il botteghino italiano, ottenendo il biglietto d’oro con 11 milioni di incassi. E’ il secondo più alto incasso per un film italiano degli ultimi tre anni.
Il motivo del successo del film?
La Cortellesi, regista e protagonista del film, ritrae con garbo un tempo lontano che in fondo così lontano non è, per tramandarlo alle nuove generazioni, che sebbene non lo abbiano vissuto, lo riconoscono. Alterna con estro e maestria scene drammatiche a scene divertenti. Racconta dell’umiliazione e della sopraffazione che quotidianamente le donne subivano da parte degli uomini nella famiglia patriarcale del dopoguerra; di un sistema fallocratico in cui la donna era considerata solo in funzione delle sue mansioni domestiche. Richiama alla memoria collettiva un’epoca trascorsa ma che ha lasciato segni perpetui nella visione di una società bigotta e sessista.
La pellicola in bianco e nero rende l’ambientazione di quegli anni, ma è pertinente ad una realtà per certi aspetti retrò. Ivan (interpretato da Valerio Mastandrea) picchia Delia (interpretata da Paola Cortellesi) e lei lo giustifica dicendo “È stressato, ha fatto due guerre”. La battuta, ripetuta più volte fa sorridere ma veicola un messaggio drammatico quanto attuale: uno schiaffo in faccia alla moglie e uno schiaffo agli spettatori nei quali si insinua il senso di colpa.
Record d’incassi: un film che parla di ieri, di oggi, ma per fortuna “C’è ancora domani”
Ad oggi sono ancora tante le donne che subiscono violenza domestica ma che per timore o imbarazzo non denunciano i loro carnefici. Nonostante la società per certi versi si sia evoluta, e i tempi siano cambiati, alcune dinamiche sembrano non mutare mai. Il 63% delle donne dichiara di svolgere più del dovuto lavori domestici e il 32 % degli uomini ammette di fare meno di quanto dovrebbero. Nel 2022, 44mila mamme hanno lasciato il loro impiego, rinunciando per sempre all’agognata indipendenza economica e alla possibilità di costruire una carriera, per dedicarsi ai figli e alla famiglia.
Marcella (interpretata da Romana Maggiora) desiderava studiare ma doveva lavorare per contribuire alle spese e aiutare la madre nelle faccende domestiche. Il diritto allo studio era un’utopia per le donne di quegli anni. Attualmente le donne rappresentano il 60% dei laureati in Italia, Paese in cui la maggior parte dei magistrati e degli avvocati è donna. Tuttavia, il cammino dell’Italia verso la parità sul lavoro tra uomini e donne è ancora lungo. Sono trascorsi 77 anni da quel 2 giugno 1946 in cui le donne esercitarono per la prima volta il diritto di voto, ma tanti diritti per il sesso femminile necessitano ancora di essere conquistati.
Il film della Cortellesi parla di ieri, parla di oggi ma per fortuna “C’è ancora domani.”