Attualità Capitanata

La cedolare secca tra limitazioni e dubbi

La timidissima applicazione della cedolare secca non soddisfa Confedelizia Foggia. «Sono emerse serie perplessità dall’annuale conferenza organizzativa dell’associazione dei proprietari di immobili, svoltasi a Roma venerdì e sabato scorso»: lo dichiara Alessandra Granata, componente del coordinamento legale dell’associazione, che prosegue: «Sono state discusse le novità relative alla cedolare secca per l’affitto di locali commerciali applicabile limitatamente ai contratti stipulati nell’anno 2019, aventi a oggetto unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1, di superficie non superiore a 600 metri quadrati, che potranno essere assoggettati – riteniamo per tutta la durata del contratto – al regime della cedolare secca con l’aliquota del 21%. E le novità preoccupanti, come quella di consentire ai Comuni la proroga delle maggiorazioni dei tributi locali, fra i quali Imu e Tasi. Nel corso del dibattito è emerso che purtroppo da un po’ di anni registriamo che le manovre non contengono ciò di cui vi sarebbe bisogno: interventi coraggiosi, fiscali ma non solo, per consentire al comparto immobiliare di esprimere tutte le sue enormi potenzialità e così favorire la crescita di un Paese che procede con il freno a mano tirato».

«Confedilizia – ha ribadito il presidente nazionale, avvocato Giorgio Spaziano Testa – ha le sue idee le ha messe in campo da tempo, anche insieme con le altre organizzazioni rappresentative del settore che come noi toccano con mano ogni giorno gli effetti di anni di politiche sbagliate. Una deriva che richiederebbe una presa di coscienza diffusa. Solo quando questa consapevolezza sarà acquisita, potrà sperarsi nell’adozione di quei provvedimenti che il comparto attende da troppo tempo: riduzione della tassazione complessiva sugli immobili; sostituzione della patrimoniale Imu-Tasi con un tributo locale correlato ai servizi, deducibile dal reddito e che esenti gli immobili inagibili e quelli completamente svalutati; estensione della cedolare secca a tutti i redditi da locazione; modernizzazione della normativa sugli affitti commerciali; misure per favorire la locazione da parte delle società; incentivi alle permute immobiliari; eliminazione dell’assurda regola della tassazione dei canoni non percepiti; stabilizzazione delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni, risparmio energetico, miglioramento sismico; interventi di stimolo alla rigenerazione urbana».

In tale contesto, aggiunge «vanno attuate politiche virtuose che non penalizzino il patrimonio immobiliare e lo difendano dagli attacchi che può subire dopo le prossime elezioni. È certo che i proprietari di casa, dopo le prossime elezioni, subiranno aumenti da parte dei Comuni che, per esigenze di cassa, applicheranno il massimo delle imposizioni locali anche su Imu-Tasi. I proprietari di immobili nelle prossime elezioni devono contribuire ad eleggere, in tutte le formazioni politiche, solo candidati che s’impegnano pubblicamente a procedere alla riduzione delle imposte locali Imu-Tasi, a ridurre gli sprechi e applicare imposte locale correlate ai servizi e che esenti gli immobili inagibili e quelli completamente svalutati».

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Redazione

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