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Il rock dei vent’anni dei Maneskin. 70 mila applaudono. Damiano: “Fanculo i dittatori”

Maneskin, alla fine, sono tornati a casa. Ieri, dopo mille polemiche sul loro show, la band romana si è esibita al Circo Massimo di Roma. In pochi anni il percorso di questa band di ventenni è stato incredibile: da Via del Corso, dove si esibivano come artisti di strada, ai palcoscenici più importanti del mondo. Il 2022, dopo il successo dell’anno scorso a Sanremo, all’Eurovision e agli MTV EMAs, segnerà l’inizio del loro primo tour mondiale: in autunno, infatti, si esibiranno nei principali club e palasport del Nord America e dell’Europa, oltre il tour italiano che è stato anticipato da questa straordinaria anteprima romana. 

Il Circo Massimo ha ospitato la band italiana più ascoltata al mondo su Spotify nel 2021: con 245 certificazioni globali che includono 11 dischi di diamante, 194 dischi di platino, 40 dischi d’oro e più di 5 miliardi di streaming su tutte le piattaforme digitali. 

Ieri, con un pubblico di più di 70 mila persone che ha sfidato i contagi covid e le relative polemiche sull’impatto sanitario di questi grandi eventi, i Maneskin hanno offerto due ore di show in cui hanno ripercorso la loro favola musicale. Hanno cominciato con “Zitti e Buoni”, il loro marchio di fabbrica, quasi un manifesto generazionale che, da Sanremo, ha conquistato tutto il mondo. Poi ancora “Chosen”, “Coraline”, dedicato alla fidanzata di Damiano, la l’influencer-poetessa del web Giorgia Soleri, poi l’ultimo singolo “Supermodel”, la cover di “Amandoti” e “I wanna be your slave”. 

Come sempre iconici, glam e potenti, Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan hanno mostrato a tutti il loro talento purissimo, la loro forza energica, la loro capacità di mostrare a tutti di cosa è capace la generazione dei ventenni di oggi. Il loro sogno, partito dalle strade di Roma fra i passanti, è quello di cambiare la società attraverso la musica. Testimonianza evidente è stato l’appello di Damiano, già fatto al Coachella, contro il regime di Putin. “Continuiamo a dirlo anche se a qualcuno dà fastidio: Fuck Putin, fuck la guerra, fanculo i dittatori. E a chi non è d’accordo: fuck”.

La band ha presentato a sorpresa anche un inedito: “Trastevere”, non una dedica a Roma, ma una ballad in lingua inglese: “Questo concerto è speciale e per la prima volta vi facciamo sentire un pezzo che non ha un titolo, non è neanche completo, è una demo”, ha detto Damiano prima di incantare tutti con il loro rock dei vent’anni.

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