Politica Italia

“Il referendum tradito”

La nomina di Simone Di Cagno Abbrescia al vertice di AQP, da parte del governatore Emiliano, è la pietra tombale sulla ripubblicizzazione dell’AQP.

Questa nomina, insieme all’ingresso di un numero rilevante di operatori privati, è l’apice della progressiva “depubblicizzazione” di AQP.

Il referendum del 2011, a cui avevano partecipato 26 milioni di italiani, aveva provato a tirar fuori l’acqua dal sistema di mercato, senza ottenere il risultato sperato.

I maggiori partiti istituzionali, tramite i loro scagnozzi, hanno reso vana la strategia, finora messa in campo dal “Forum dei Movimenti per l’Acqua”, per contrastare i processi di privatizzazione attraverso tutti gli strumenti giuridici a disposizione.

Dapprima, con il ricorso a una legge di iniziativa popolare, mai discussa dal Parlamento, poi promuovendo i referendum popolari del 2011, i cui esiti sono stati neutralizzati dal legislatore di allora.

Non è bastata ,persino l’ultima forma di resistenza, quella di rivolgersi alla magistratura amministrativa contro le decisioni dell’ AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema  Idrico).

Potere al Popolo chiede che sia rispettata la volontà popolare di rendere pubblico l’acquedotto pugliese, e che vengano attivati tutti i mezzi necessari al fine di rendere utilizzabili, per scopi agricoli, le acque reflue opportunamente depurate.

Creiamo opposizione sociale alle manovre che mirano a lucrare sui beni  essenziali, e non lasciamoli a criminali politiche speculative.

POTERE al POPOLO   di CAPITANATA

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Redazione

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