Cronaca Italia

Giulia Cecchettin, il suo omicida ha pagato in contanti al benzinaio

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Giulia Cecchettin, Filippo Turetta, l’omicida, ha pagato con banconote sporche di sangue e cercato su internet kit di sopravvivenza

E’ stata uccisa con numerose coltellate alla testa e al collo, poi è stata fatta rotolare lungo un dirupo per 50 metri, fino a quando il corpo di Giulia Cecchettin si è fermato in un canalone vicino il Lago di Barcis.

Questa la ricostruzione sulla dinamica della morte della giovane veneta ricostruita da La Repubblica.

La giovane, come mostrano le ferite sulle braccia e sulle mani, ha cercato di difendersi dalla furia del suo omicida.

L’OMICIDA DI GIULIA CECCHETTIN IN FUGA DOPO L’OMICIDIO

Gli investigatori ritengono che Filippo possa essere ancora in fuga.

Online avrebbe più volte cercato informazioni su kit di sopravvivenza in alta quota insieme agli itinerari estremi nel versante Tirolese meridionale dell’Austria.

E le ferite provocate dalle coltellate rendono più credibile l’ipotesi della premeditazione.

In mano ai carabinieri di Venezia, come riporta Il Corriere della Sera, c’è un video registrato da una telecamera di sorveglianza di una stazione di servizio a Cortina che riprende Filippo mentre fa benzina domenica mattina: ha pagato in contanti alla cassa automatica e poi è ripartito.

Qualche giorno dopo il titolare dell’impianto ha aperto la cassa per ritirare il contenuto e si è reso conto che una banconota da venti euro presentava macchie simili a sangue. 

LEGGI ANCHE: Criminologa Bolzan: “Filippo non voleva far laureare Giulia”

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Redazione

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