Amato, l’ex medico che ha ucciso sua moglie a Bologna con un mix di farmaci

È accusato dell’omicidio della moglie, Isabella Linsalata, e del tentato omicidio di sua suocera. Un oculista bolognese, ex medico della Virtus Basket, è stato arrestato a Bologna perché – secondo l’accusa – avrebbe ucciso sua moglie il 31 ottobre 2021 con un mix di farmaci che ne hanno provocato la morte. Il medico, Giampaolo Amato di sessantaquattro anni, era molto conosciuto in città e apprezzato per la sua preparazione e dedizione. Fino a ieri. Il medico, specializzato in oftalmologia e in medicina dello sport (con un dottorato in scienze neurologiche), si trova ora nel carcere di Dozza. Il movente, secondo l’accusa, sarebbe solido: intascare l’eredità della sua famiglia e godersela con la sua amante che da tempo turbava la vita di Amato, già separato da alcuni mesi con Linsalata. 

Secondo la tesi del pm, Isabella sarebbe morta dopo una somministrazione massiccia di Midazolam e sevoflurano. Il medico li avrebbe sottratti da uno degli ospedali in cui lavorava all’ora e li avrebbe mescolati in un vino rosso che proprio quella sera la moglie aveva bevuto. A chiamare i carabinieri, però, era stato lo stesso Amato che disse di aver trovato la moglie priva di sensi. 

Amato, subito dopo la morte della donna, voleva far cremare Isabella, ma all’idea si sono opposti i suoi figli che, forse, avevano già capito che qualcosa non quadrava. La sorella di Isabella aveva sottratto dalla casa dei due la bottiglia di vino (già lavata) che aveva contenuto il mix mortale. Gli accertamenti medico-legali hanno confermato l’ipotesi di omicidio premeditato. La donna aveva già avuto problemi con alcune bevande. Nel 2019, infatti, la sorella di Isabella, Anna Maria, l’aveva portata al Pronto Soccorso. Gli esami avevano rivelato un esubero di benzodiazepine nel corpo della donna. Molto probabilmente era stato già Amato che, due anni dopo, ha concluso l’opera con un mix più letale che ha causato la morte di Isabella.