Storia

La fondazione di Siponto- Il rito etrusco romano e il Dies Natalis

SINOSSI (YOUCANPRINT-AMAZON)

Il libro analizza la fondazione della colonia romana di Siponto, avvenuta nel 194 a.C.

ad opera di veterani delle guerre puniche. Dopo un excursus sulla storia della città in

epoca romana e medievale, l’autore si concentra sul rito di fondazione di matrice

etrusca adottato dai Romani, analizzando le varie fasi: l’auguratio, l’inauguratio, il

tracciato del sulcus primigenius e la centuriazione.

Vengono approfonditi il ruolo degli agrimensori e la struttura degli assi viari, cardo e

decumano, che regolavano l’impianto urbano. L’autore propone un’originale ipotesi

sul Dies Natalis, il giorno di fondazione, della colonia di Siponto, individuandolo nel

solstizio d’inverno. Tale scelta sarebbe legata alla posizione strategica della città,

“porta” del Gargano, e al culto del dio Giano.

Il volume analizza anche le connessioni tra la fondazione di Siponto e quella della

successiva Manfredonia, realizzata nel XIII secolo. Vengono messe in luce le analogie

nei moduli degli isolati, riconducibili al sistema agrario romano, e negli allineamenti

solstiziali che caratterizzano l’impianto urbano di entrambe le città.

Arricchiscono il testo numerose figure, foto e mappe, utili a comprendere

l’evoluzione storica e topografica dell’area interessata. Un’opera che getta nuova luce

su un importante capitolo della storia della Puglia romana e medievale.

INTRODUZIONE

La presente pubblicazione prende avvio dalle ricerche da me effettuate sull’area archeologica della città di Siponto. Inizialmente si sono concentrate sulla chiesa medievale di Santa Maria Maggiore e sull’annessa Basilica Paleocristiana. A tal proposito ho pubblicato una serie di quattro articoli che sono stati pubblicati online su StatoQuotidiano tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. Durante le elaborazioni dei suddetti articoli mi sono posto dei quesiti relativi alla struttura urbana della Siponto romana. Era evidente che la basilica paleocristiana e il portico battistero precedente alla chiesa medievale erano stati edificati sulla preesistente struttura viaria della colonia romana.

Ne è, perciò, seguita la stesura di una serie di ulteriori articoli, per la precisione otto, riguardanti la fondazione di Siponto. I primi due sono dei piccoli saggi sulla analisi storica dell’insediamento della colonia da parte dei veterani di Zama. I successivi tre analizzano il rito etrusco-romano di fondazione delle città e lo inseriscono nel contesto della città di Siponto. Gli ultimi tre articoli riguardano una ricerca da me portata avanti per ipotizzare il Dies Natalis di Siponto, con logiche argomentazioni basate, in modo particolare, sull’archeoastronomia. All’interno di quest’ultima parte ho elaborato anche le interconnessioni esistenti tra la città di Siponto e la fondazione della Nuova Siponto (Manfredonia). Questi legami erano già stati evidenziati nella mia tesi di laurea, che costituì la base della pubblicazione, nel 2005, del libro “Centro Storico di Manfredonia, analisi storica e morfo-tipologica del tessuto urbano”.

 Il 18 giugno del 2021 nella Basilica di S. Maria di Siponto furono presentati, in una conferenza, i risultati della prima campagna di scavi e di indagini geofisiche nell’area della città romana e medievale di Siponto. Ho partecipato all’incontro e ho prestato particolare attenzione alle indagini geofisiche e alle prospezioni geomagnetiche.

Il mio interesse era quello di cercare di capire se si riusciva ad elaborare un’ipotesi relativa alla struttura urbana dell’impianto che gli agrimensori romani avevano disegnato sul sedime della città. Gli scavi sono continuati anche l’anno successivo ed hanno messo in luce un’altra piccola parte della vasta area archeologica. Questi nuovi scavi sono stati commentati nell’incontro del 17 settembre del 2022 tenutosi presso l’auditorium di Palazzo Celestini. Tale interessante convegno ha apportato altre novità dal punto di vista archeologico.

Ho cercato quindi di unire le indagini geofisiche, che mettevano in luce l’andamento della struttura urbana, inserendoli nel mio rilievo dell’area archeologica, rilievo che è alla base di quasi tutte le tavole grafiche utilizzate nella pubblicazione dei miei articoli sulla Siponto romana e medievale.

La campagna di scavi è stata portata avanti solo sul 5% dell’area archeologica e sicuramente occorreranno decenni per poter avere un’indagine compiuta su un settore ampio della stessa. Ho voluto comunque tentare di ipotizzare una maglia viaria della città romana sottostante quella medievale. Sono state proprio le prospezioni geomagnetiche del sottosuolo a dare un valido ausilio alla formulazione dell’ipotesi di maglia viaria della colonia romana di Siponto. In questo mi è stato di grande aiuto il percorso degli studi universitari e in modo particolare le indagini e le analisi relative alla stesura della mia tesi di laurea. Tesi di Laurea che riguardava proprio un settore particolare della lettura delle città attraverso l’analisi morfologica e tipologica del tessuto urbano. Tale substrato conoscitivo mi è stato indispensabile ai fini della formulazione dell’ipotesi di struttura urbana della colonia di Siponto e dei suoi collegamenti con l’erigenda Siponto Nuova (Manfredonia).

L’Autore

IMMAGINI TRATTE DAL LIBRO

1-Corografia dell’antica laguna costiera e del suo retroterra, nel periodo della fondazione di Siponto. La città sorse ai margini della laguna nel territorio sottratto ad Arpi, città che nella guerra contro Annibale si era schierata contro i Romani.

2-Planimetria di Santa Maria di Siponto

L’asse del nuovo ingresso settentrionale con i leoni stilofori e la nuova abside a sud è parallelo al cardo massimo della Siponto romana e l’azimut è di 1390, uguale a quello di San Domenico (S. Maria la Nuova).

3-Foto scattata alle ore 9 circa del mattino del 24 dicembre 2019. Si noti la posizione del sole che è in perfetto allineamento con l’asse Nord-Ovest / Sud-Est della Chiesa, l’asse del portale monumentale di fine Duecento.

4-Siponto Dies Natalis  Planimetria con la disposizione del Locus Gromae all’incrocio tra il Cardo e il Decumano massimi. Il Cardo Massimo è stato individuato secundum naturamnon convergente verso l’alba del solstizio d’inverno. La cerimonia del rito di fondazione si tenne alle ore 9 circa dell’anno 194 a.C., il giorno del solstizio d’inverno che quell’anno cadeva il 24 dicembre.

5-Particolare locandina raffigurante le celebrazioni del natale della città di Aosta La città fu fondata nel 25 a.C., nel giorno del solstizio d’inverno (23 dicembre in quell’anno), alle ore 11 circa. A quell’ora il sole segna il centro del Cardo massimo della città, l’attuale Via Croce di Città.

6-Foto scattata alle ore 16 circa su Corso Manfredi il giorno 20 dicembre 2019 due giorni prima del solstizio (22 dic. 2019).

Il sole inonda con la sua luce il Corso, ed essendo la via più larga, il fenomeno è visibile maggiormente e per più tempo

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Redazione

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