Vendola da Berlinguer: “Noi coppie gay possiamo crescere degnamente un figlio”

L’ex presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, ieri a “Carta Bianca” da Bianca Berlinguer ha parlato della sua storia e della storia di suo figlio, Tobia. Dopo la decisione del governo Meloni di sospendere le trascrizioni dei figli delle coppie gay – decisione non accolta bene da sette sindaci di città italiane che continueranno a trascrivere questi bambini – Vendola è tornato a parlare della sua esperienza. 

“Dico a chi esercita pubbliche funzioni: usate le parole con accortezza, le parole possono essere pietre e fare del male. Chi siete per giudicare? Chi vi autorizza a entrare nella vita degli altri? Togliere la vita è un crimine universale. Dare la vita non è un crimine. Noi coppie gay, formate da due mamme o due papà, possiamo crescere degnamente un figlio”. 

Nella sua esperienza con Tobia, che ha sette anni, l’ex presidente ha dovuto superare alcuni momenti critici. “Ho dovuto aspettare due anni per diventare padre di mio figlio. Nel tempo dell’attesa dovevo girare con una delega in tasca per portare a passeggio mio figlio, altrimenti ero illegittimo”. Poi, a chi critica la scelta della gestazioni per altri, Vendola ha risposto così: “Avremmo volentieri adottato un bambino, per noi la genitorialità biologica non è mai stato un problema. Volevamo crescere un figlio, non volevamo un utero in affitto o una donna incubatrice. Volevamo relazioni affettive che potessero durare tutta la vita, questa ricerca è durata a lungo”. 

Vendola, che ha dichiarato che la trascrizione dei figli delle coppie gay è un diritto minimo di civiltà, ha concluso con un racconto doloroso della sua esperienza. “Abbiamo vissuto la trafila impegnativa con gli assistenti sociali e gli psicologi che ci hanno interrogato e hanno controllato dai carabinieri e all’asilo di mio figlio alcuni particolari della nostra famiglia. Alla fine, quegli assistenti sociali ci hanno chiesto scusa. Abituati a vedere condizioni assolute di degrado, la nostra l’hanno trovata una famiglia felice”.