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Meloni è incredula ed è stanca di Berlusconi. “La posizione dell’Italia sulla Russia non cambia”

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Una cosa è certa: Silvio Berlusconi sta cercando in tutti i modi di ostacolare la corsa di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Dopo il voto contrario al Senato della scorsa settimana, il leader di Forza Italia – dopo un confronto con la Meloni quasi risolutivo – ieri è tornato a parlare provocando una gigantesca polemica internazionale. 

Nel cuore della settimana in cui si svolgeranno le consultazioni al Quirinale e, molto probabilmente, verrà alla luce il nuovo governo, Berlusconi ieri ai suoi parlamentari ha parlato dei rapporti ristabiliti con Putin. In occasione del suo compleanno, ha spiegato Berlusconi, Putin ha inviato al suo amico una lettera dolcissima e 20 bottiglie di vodka. La notizia, ovviamente, ha fatto il giro di tutte le testate internazionali, provocando l’imbarazzo generale per tutta la coalizione di centrodestra. 

Meloni non ha replicato ieri sera, ma fonti vicinissime a Fratelli d’Italia hanno rivelato a Repubblica che la leader era incredula, sconcertata, allibita. I suoi fedelissimi le hanno consigliato di non cadere nella trappola di Berlusconi, perché basta una sola parola fuori posto per mandare all’aria la maggioranza. 

Il timore è quello di cominciare male, con uno sguardo degli alleati europei prevenuto. Meloni, infatti, ha fatto circolare la posizione sua e del Paese sul conflitto in Ucraina. “Sulla Russia e sul conflitto la posizione dell’Italia non cambia, fa fede il programma. Questo non è in discussione”. Una posizione che dovrà ribadire spesso, stretta com’è da Berlusconi che ha ritrovato il rapporto con Putin e Lorenzo Fontana, nuovo presidente della Camera, che ieri nella sua prima intervista pubblica su Rai1 ha messo in discussione – ancora una volta – le sanzioni contro la Russia. 

La prima vittima delle parole di Berlusconi è il suo fedelissimo Antonio Tajani, candidato nel nuovo governo a guidare la Farnesina. Una parola in più di Berlusconi nei prossimi giorni sui rapporti con la Russia potrebbe compromettere definitivamente l’ingresso di Tajani in quella posizione nel nuovo esecutivo. 

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