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La presenza femminile nel mondo della salute, uno spaccato aperto da tre illustri relatori

La presenza femminile nel mondo della salute, uno spaccato aperto da tre illustri relatori

AMMI -Donne per la Salute, AMCI e Lions Club Manfredonia Host sono le tre associazioni che hanno promosso e organizzato il covegno su “Donne nel mondo della salute” svoltosi lo scorso 21 marzo presso la Sala Vailati.

Il tema è stato affrontato da angolazioni differenti ma tutte molto interessanti e favorevoli ad approfondire l’universo femminile impegnato nel mondo della medicina e in quello dell’assistenza, ambiti entro i quali emergono e trovano apprezzamento caratteristiche che appartengono in maniera più specifica alla donna: la sua ancestrale vocazione alla cura, l’empatia, la resilienza.

Il dr. Giuseppe Grasso, direttore Ufficio pastorale per la la salute nonché presidente dell’AMCI Manfredonia,  ha moderato i lavori avviati dopo i saluti istituzionali della presidente del Club Lions, prof. Arncangela Bisceglia, e della presidente della locale sezione AMMI nonché past president nazionale, dott.ssa Michela D’Errico.

“La nostra associazione è molto vicina al ruolo delle donne nella sanità – ha sottolineato la D’Errico – e tra i compiti statutari annovera, tra gli altri, quello di sollecitare le donne ad essere più presenti e influenti sulle tematiche  sanitarie e di diffondere una cultura della prevenzione e della medicina di genere che, ricordiamo, non è solo femminile o maschile, ma si differenzia per religione, razza, età.

Un impegno che ci portate nel 2011 a istituire un concorso nazionale per l’assegnazione di una borsa di studio di 10mila euro al progetto di ricerca medica o farmacologica di genere più innovativo e significativo”.

Il cardiologo Lorenzo Pellegrino, che nel corso della sua stimata carriera professionale ha anche coltivato la passione per la storia della medicina e della cardiologia, con particolare riferimento alla Puglia e alla Capitanata, portando avanti minuziose ricerche che ha trasferito in diverse pubblicazioni, ha evidenziato come sin dall’antichità si parlasse di levatrici ma che occorrerà arrivare al 1700 per avere le prime scuole mediche con specializzazione in ostetricia.

“Solo nel 1915 in provincia di Foggia la prima donna si laurea in medicina, due tra il ‘45 e il ‘50. Nel 2000 si arriverà al pareggio e nel 2010 il sorpasso delle donne con il 64% di iscrizioni. Rimangono appannaggio del sesso maschile le laure in odotoiatria mentre quelle in farmacia fanno segnato il pareggio nel 1970 e nel 2017 un vantaggio per le donne pari al 70%”.

“Un gap si rileva nelle carriere dirigenziali dove le donne sono una su tre e nei posti da primario dove le donne sono una su 10/12. Sono penalizzate? A mio avviso no, poiché per diventare direttore di struttura complessa o accedere ad altro ruolo apicale necessitano 20 o 30 anni di anzianità di servizio. Con un maggior numeroso di donne medico e il pensionamento in cui prevale il numero degli uomini, questo divario sarà superato”.

E’ stata quindi la volta della pediatra di libera scelta Maria Teressa Vaccaro, presidente della sezione foggiana dell’AIDM (associazione italiana donne medico) e segretaria dell’Ordine dei medici, che si è soffermata sulla vocazione femminile alla cura. Nell’era moderna la donna è uscita da una seorta di clandestinità e dagli stereotipi ed ha raggiunto quell’autonomia che oggi appare scontata”.

“La professione medica si declina al femminile. La nostra società è pronta?” questo il tema su cui ha relazionato Pierluigi Nicola De Paolis, presidente dell’Ordine dei medici di Foggia.

“Le donne sono in aumento nelle professioni sanitarie ma nelle posizioni apicali faticano ad emergere. Bisogna approfondire e capire perché questo succede. Non dimentichiamo che le donne medico sono anche moglie, madre, care giver e ad oggi in Italia non riescono ad avere quel supporto in termini di servizi che consentirebbe loro di alleggerire questo carico e di avere le stesse opportunità degli uomini.

É necessario, perciò, pretendere rispetto per le donne anche nel mondo del lavoro e accompagnare questa progressione al femminile non solo con le tutele delle associazioni di categoria o degli enti previdenziali, ma anche con le tutele dello Stato”.

In occasione della Giornata  nazionale della salute donna, che si celebra il 22 aprile, la sezione AMMI di Manfredonia sta preparando un ulteriore momento di approfondimento sulle tematiche di genere. L’incontro si terrà presso le Ex Fabbriche di San Francesco. Maggiori dettagli sulla iniziativa verranno comunicati a breve.

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Comunicato Stampa

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