Il vecchio frate degli alberi. Una storia accaduta a Castriotta. “Ad Arezzo dissi, chi sei Padre Pio?”
Il vecchio frate degli alberi. Una storia accaduta a Castriotta. “Ad Arezzo dissi, chi sei Padre Pio?”
Arezzo – POCHE notti prima sognai il padre Pio di San Giovanni Rotondo, che avvicinandosi al mio letto ,mi presentò a un frate raccomandandogli di vegliare su di me perché ne avevo bisogno, riferendogli testuali parole – che io riuscivo a capirle tutte perché erano scandite di una chiarezza unica:- Tu da questo momento ti occuperai di lui in tutto e per tutto. E continuavano a dimorare lì in quella stanza. Vidi bene in viso il frate ,che mi avrebbe fatto da angelo custode, quel sonno quasi a dormiveglia mi fece rimanere sorpreso ed impressionato allo stesso tempo,già del tempo non avevo nessuna cognizione di questo. Fu così che una sera mentre mi trovavo dietro i vetri della finestra della mia abitazione,nel momento che alzai il mio sguardo ai colli aretini..abbassai gli occhi per guardare la pioggia sottile – che veniva giù lenta ma continuava a formare pozzanghere che mi accadde un fatto imprevedibile: la mia finestra era poco distante dal parco Giotto fosco e ombroso, del buio serale solamente di tre metri ,quando ad un tratto venni preso da una strana nostalgia – che non mi faceva rimanere sereno ,così pensavo al mio Gargano ,ma ero lì per lavoro e ci dovevo stare.
Ad un certo punto rivolsi il pensiero al santo Pio ,di venirmi a benedire, ma non mi fece neanche finire la parola che in un attimo successe dell’incredibile che mi sconvolse.. d’improvviso vidi apparire un anziano signore – che si fermò proprio davanti alla mia finestra, la sua faccia aveva un qualche cosa di padre Pio,ma un po’ diverso.. sembrava più al frate che non avevo mai visto – con una barba però più folta!
Allora mi venne in mente del sogno di qualche notte passata della storia dell’altro frate che gli aveva presentato quando gli disse:– Questo è il ragazzo che devi aiutare. L’anziano – era coperto da un lungo cappotto sul blu scuro compreso una papalina blu in testa dovuta alla sera fonda,un pantalone un po’ rovinato e delle scarpe rotte, poi l’ombrello aperto e nella mano sinistra una busta bianca per alimenti,aveva l’aria di un povero leggermente più curato nell’aspetto e più dignitoso ,descrivendolo in codeste parole a me sembra giusto. Io col mio sguardo stupito seguivo i suoi occhi che fissavano i miei,ero terrorizzato,quando ad un tratto si girò ed andò via , a quel punto non lo so perché mi venne fuori una frase:- Chi sei Padre Pio? – Ma allo stesso istante ritornò indietro ,mi spaventai sempre di più.Mentre la pioggia stava per cessare chiuse l’ombrello,poi ancora ripetersi la stessa scena lui andarsene e io con l’esclamazione di prima ,così per altre due volte .. finche mi fissò molto forte e se ne andò definitivamente via. Quell’immagine mi aveva ghiacciato il cuore e aperto gli occhi a una nuova vita. Questo accadde nel ’95 e le sue visite durarono fino al ’96 in ogni parte della città,appena lo chiamavo per un aiuto appariva dal nulla da mettermi spavento continuo,poi un po’ meno continue le sue visite negli anni nuovi , non riuscivo a capire tutto questo, ero enormemente confuso.
Poi una sera prima di essere trasferito per un nuovo incarico nella città di Sansepolcro paese natale del grande ‘Piero Della Francesca.Andai a letto e intorno alle quattro del mattino mi svegliai e decisi di non voler fare più una visita medica ,alla quale dovevo sottopormi il giorno dopo, quindi tolsi la sveglia e mi riaddormentai spegnendo anche la lucina del comodino. Dormivo, quando, non cosciente, di che ora fosse venni svegliato da una voce e dallo scatto del lumino che si accese luminoso ,rimasi allora bloccato erano le 7,30 del mattino alle ore 8,00 avevo la visita medica alla quale poi mi sottoposi.
(Di Claudio Castriotta)
