Il grido dei giostrai: non vogliamo essere dimenticati. Brucia ancora il ‘caso Manfredonia’
Per questo 2021 “chiediamo che non ci venga rivolta alcuna discriminazione basata su presunte possibilità di assembramento o su capricci personali, privandoci di un diritto stabilito dalla legge: quello al lavoro”. L’accorato appello è rivolto alle amministrazioni di Capitanata da Amerigo Lavoratti, segretario regionale UNAV, Unione Nazionale Attrazionisti Viaggianti.
Ma perché proprio alla Capitanata? “In riferimento a ciò che è accaduto l’anno scorso nella zona di Foggia e provincia – spiega Lavoratti – dove non ci è stato concesso di installare le nostre attrazioni in nessun comune, nonostante le linee guida, il via libera da Stato e Regione e dopo aver adeguato tutte le attrazioni per prevenire ogni forma di contagio”.
Per il segretario UNAV ancora vivo e bruciante è in particolar modo il ricordo di quanto accaduto a Manfredonia nel luglio del 2020, quando nel parcheggio alle spalle del Centro Cesarano venne approntato un mini luna park estivo mai aperto, nonostante un primo ok verbale della dirigente del Comune. Ne nacque un caso che in riva al Golfo tenne banco per giorni, ma i giostrai furono poi costretti ad andare via, pur avendo sostenuto le spese per il viaggio, per il montaggio e persino per l’allaccio della corrente. Insomma, oltre al danno la beffa.
“Chiediamo di tener conto del calendario organizzativo di sagre, fiere e luna park”, continua Amerigo Lavoratti evidenziando che il lavoro dello spettacolo viaggiante esiste ormai da generazioni ed è gestito sulla base di micro-imprese e partite IVA. “Si tratta di una tradizione lavorativa di intere famiglie, portata avanti con amore, volontà, umiltà, ma soprattutto con tanta umanità, anche e soprattutto in questo momento di grande crisi economica. Il nostro è un settore fatto di programmazione: sin dai primi mesi dell’anno si programma l’intera tournee lavorativa”.
I giostrai in Capitanata sono fermi da un anno, ritrovandosi ad affrontare una grave crisi economica. “È importante far notare come non sia stato riscontrato alcun caso di focolaio o di contagio da Covid-19 all’interno dei pochi Luna Park dove hanno potuto esercitare la propria attività: ciò dimostra la messa in atto in maniera ottimale delle misure di sicurezza imposte al settore attraverso le linee guida di Stato e Regione”.
Infine, conclude: “Il nostro è un grido d’aiuto rivolto a tutte le istituzioni: non vogliamo essere dimenticati, chiediamo di non rivivere ciò che abbiamo vissuto nel 2020. Vogliamo tornare a lavorare, com’è nostro diritto”.
di Maria Teresa Valente