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Il concerto della discordia dei Maneskin si farà. Pericolo focolaio in attesa del picco

Il concerto della discordia, alla fine, si farà. Il maxi-show dei Maneskin domani andrà in scena al Circo Massimo. Sono attese, nella Capitale, più di 70mila persone per assistere allo show della band che in questi due anni ha conquistato le vette più alte della musica a livello internazionale. Lo spettacolo, però, ha suscitato forti polemiche.

In giornate criticissime per l’emergenza covid, l’Ordine dei Medici ha mostrato la propria contrarietà ad eventi così grandi. L’equazione sarebbe semplice: i maxi-concerti, oggi, rappresenterebbero dei mega-cluster. Domani il concerto si svolgerebbe anche in una data simbolica: il giorno prima dell’atteso picco della variante Omicron 5, il cui picco è previsto fra il 10 e il 15 di luglio. L’allarme è stato dato direttamente dal responsabile della prevenzione del Ministero della Salute, Antonio Rezza: “Quello che possiamo fare è affrontare molto razionalmente il problema del rischio. Ci sono delle regole di buon senso che andrebbero seguite, come raccomandare l’uso delle mascherine FFP2”. 

Nei grandi che stanno affollando il Paese in questi mesi, però, le mascherine sono un vecchio ricordo. Da San Siro al Circo Massimo, da Bari a Firenze, gli spettacoli si stanno svolgendo regolarmente, senza limitazioni e senza l’obbligo di indossare la mascherina. Un pericolo grave secondo Antonello Maruotti, statistico della Lumsa e studioso dei dati covid. “Se vogliamo contenere la diffusione del virus, live come quelli dei Maneskin al Circo Massimo andrebbero vietati. Perché dove ci sono grandi assembramenti ci sono rischi di contagio”.

D’altra visione è l’immunologa Antonella Viola che ha criticato l’idea di spostare il mega concerto dei Maneskin. Per Viola, infatti, il virus è qui per restare; dunque, bisognerà attrezzarsi per proteggersi e per continuare a vivere. “Se all’inizio della pandemia non avevamo altri strumenti che le restrizioni e le rinunce, oggi abbiamo i vaccini e farmaci che, se usati correttamente, possono permetterci di convivere con il virus e limitare i danni. Il vero problema non sta dunque nel concerto dei Maneskin o nella giusta richiesta dei ragazzi di socialità e divertimento, ma nella nostra incapacità di utilizzare al meglio gli strumenti che la scienza ha creato per proteggerci”.

Il concerto, dunque, si farà: è confermato come ha sottolineato l’assessore ai grandi eventi, Alessandro Onorato. “La polemica è pretestuosa, altrove nessuna restrizione ai concerti all’aperto. Si adotteranno tutte le precauzioni e gli accorgimenti che le autorità sanitarie indicheranno”. Pericolo scampato per i fan della band romana che, all’annuncio di possibili slittamenti, avevano protestato rumorosamente sui social. 

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