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Draghi a Grillo: “Segui Di Maio e Conte resta solo”. Il Governo in crisi?

L’affaire Grillo-Draghi-Conte potrebbe mettere a serio rischio la tenuta del Governo. Ieri, il Fatto Quotidiano aveva parlato di alcune telefonate di Draghi a Grillo per ridimensionare la figura di Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 Stelle. Dopo le smentite di Draghi, arrivate in tarda serata, le cose si sono ulteriormente complicate. È ancora il giornale di Marco Travaglio a raccontare dettagli. Secondo fonti vicine al Fatto ci sarebbero tante telefonate e tanti messaggi tra i due (ovvero tra Draghi e Grillo). Tracce di certe richieste. Tra cui una: Draghi avrebbe esortato Grillo ad aderire alla scissione di Luigi Di Maio, così da portare fuori dal M5s gran parte dei parlamentari. Tutto ciò, ovviamente, con l’unico scopo di indebolire e isolare Giuseppe Conte. Di questi messaggi, rivelati da una fonte pentastellata, Grillo ne avrebbe parlato con i suoi parlamentari. 

Anche il Foglio, giornale diretto da Claudio Cerasa e molto vicino alle posizioni di Draghi, si è occupato questa mattina del tema. Secondo il giornalista Simone Canettieri: “I più stretti collaboratori di Conte rivelano a questo giornale quanto segue: abbiamo i messaggi di Draghi a Grillo contro Conte”. 

Marco Travaglio, direttore del Fatto, commenta così l’accaduto. “Le telefonate e i messaggini del premier Draghi a Grillo per istigarlo a far fuori Conte da leader dei 5Stelle in barba a due plebisciti fra gli iscritti, svelano la natura intrinsecamente e doppiamente golpista dell’operazione che nel febbraio 2021 ci regalò questo governo. Intrinsecamente perché quel golpe bianco postmoderno, senza violenza fisica né carri armati, servì a sovvertire l’esito delle elezioni, a neutralizzare i vincitori e a riportare al potere gli sconfitti. Doppiamente perché, fin dalla scelta dei ministri, Draghi e chi gli sta dietro e accanto avviarono un’opera di ingegneria politica nei quattro grandi partiti della maggioranza, per snaturarli e riplasmarli a immagine e somiglianza del premier”. 

Questo caso, che segue la scissione di Di Maio, potrebbe portare gravi conseguenze alla tenuta del governo. Conte, infatti, ieri sera a parlato con Mattarella a cui aveva chiesto udienza. L’incontro sarebbe avvenuto dopo al telefonata (non cordiale) con Mario Draghi. Draghi avrebbe tentato di spiegare la sua versione, ma Conte non crede più al premier. Durante il colloquio telefonico, a cui dovrebbe seguire uno di persona, Conte avrebbe più volte ripetuto: “è molto grave quello che è successo”. E poi: “Non ne faccio una questione personale, ma di democrazia e di istituzioni”. 

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