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La prof Finatti: “Lo studente che mi ha sparato ha 9 in condotta. Indignata da questa scuola”

La notizia del nove in condotta ai due alunni che hanno sparato dei pallini a una professoressa a Rovigo ha provocato molte polemiche. La professoressa, subito dopo la notizia, ha dichiarato di voler scrivere e denunciare la questione al ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara. Ieri il ministro, in un tweet, ha scritto: “Rispetto l’autonomia di ogni scuola; tuttavia, la scelta di dare nove in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso, anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare. La scuola è presidio imprescindibile di educazione e rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione”. 

Maria Cristina Finatti, la professoressa colpita lo scorso 11 ottobre all’Istituto Tecnico Viola Marchesini di Rovigo, ha risposto oggi su Repubblica al Ministro. “La scuola deve essere prima di tutto una scuola di vita e quindi insegnare anche il rispetto e l’educazione. Nessuno in questi mesi mi ha chiesto scusa. Ho dedicato la mia vita alla scuola e ora mi sento sempre più emarginata. Ho due lauree, una in scienze geologiche e una in territorio e ambiente. Poi ho fatto il dottorato e un post-doc fino a quando ho iniziato a insegnare alle superiori, dedicando passione ed entusiasmo agli alunni. Non mi era mai capitato un episodio del genere”. 

La professoressa, nell’intervista di Vera Mantegnoli, ha raccontato la dinamica di quel giorno. “Era appena iniziata la scuola e non conoscevo ancora bene gli alunni di quella prima. Ho visto subito una disposizione diversa dei banchi e me la sono segnata. Oggi dimostra che erano tutti complici. Quel giorno sono stata raggiunta per due volte da palline di plastica sparate da una pistola ad aria compressa, con la seconda ho rischiato di perdere un occhio, per fortuna avevo la mascherina. Ho pianto perché non capivo cosa stesse succedendo, quando mi sono ripresa ho capito che stavano girando un video che poi è stato diffuso”. 

Finatti, che ha denunciato la classe, ora vuole chiedere al ministro il perché di quel nove in condotta.“Vorrei sapere quali sono stati i criteri utilizzati per dare un nove in condotta e perché l’episodio è stato svalutato. Posso capire che si possano fare delle bravate, ma quello che mi ha delusa e indignata è che nessuno mi ha chiesto scusa. Se ci fossero stati un’ammissione di colpa, un sincero pentimento, un gesto umano di empatia sarebbe stato diverso. È l’indifferenza che ti distrugge”.

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