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Italo Magno presenta il suo libro a Monteleone di Puglia

Il professor Andrea la Porta, ha avuto l’esperienza di genitori poco affettuosi, perciò riversa in tutte le sue relazioni con gli alunni una grande carica emotiva, che gli vale molto nella sua professione di educatore.

Sulla sua strada, nella prima sede di servizio, incontra una dolce ragazza che lo spronerà nella sua carriera scolastica. È una povera orfana che vive in una casa piena di libri, una vera Biancaneve isolata dal resto del paese, e con la propria sensibilità renderà il borgo natio un giardino fiorito, modificando l’arretratezza dei suoi compaesani con la lettura. La sua casa, frequentata per la prima volta dagli alunni del protagonista, un giovane professore di lettere,  diventerà il luogo dove si potrà mangiare e bere la cultura, dando un inatteso contributo al risveglio del borgo, dal punto di vista ambientale, culturale ed economico.

Inizia in questo piccolo comune montanaro, la carriera scolastica del professor La Porta e proseguirà in altri luoghi. Ovunque egli andrà, continuerà a far tesoro degli insegnamenti ricevuti da maestri come don Lorenzo Milani, per una scuola di tutti e particolarmente degli ultimi, degli svantaggiati e dei diversamente abili. Ma non sarà facile. Infatti, il professore dovrà vedersela con l’ostilità dei colleghi, dediti a considerare l’insegnamento un mestiere cui dare il minimo sforzo, accordando poca attenzione ai bisogni degli alunni, con troppa facilità additati come svogliati e poco interessati allo studio.

Un paio di volte Andrea dovrà percorrere la strada del provveditorato, giacché fatto oggetto di critiche crudeli e mistificanti, da parte di quei colleghi che vedono nel suo modo d’insegnare un attacco alla loro autorità.

Un aiuto, contro tale ostilità, lo riceverà da una piccola preside, che lo sosterrà nei momenti difficili, con la sua vocina da bambina, che al professor La Porta pareva la stessa della Fata Turchina, di collodiana memoria.

L’ambientazione dell’opera si sviluppa attraverso quarant’anni di storia della scuola italiana.

Italo MAGNO, già docente di Lettere, abilitato in Materie Letterarie, Storia e Filosofia e Scienze Umane; poi Dirigente Scolastico e Dirigente presso l’Ufficio Scolastico Regionale di Puglia, ha diretto e coordinato corsi di formazione o aggiornamento per Presidi e docenti a livello provinciale, regionale e nazionale.

 

Pubblicazioni:

UN ANNO CON MATTEO, Editore Ladisa, Bari, XXII – Premio Selezione Lunigiana; CORIANDOLI, Editore Ladisa; EDUCAZIONE E NEVROSI, Editore Ladisa, Bari  – Trofeo Lisbona per la saggistica in concorso patrocinato dalle Commissioni C.E.E., presidente del premio Jacques Delors; IL VENTO NEL FAZZOLETTO, Liguori, Napoli 1990 – Premio Puglia; GLI OCCHI DI DANIA, Editrice Ferraro, Napoli; LA GIOSTRA DEGLI ANIMALI, Editrice Theorema Libri, Milano; VISIONI DI UN NAUFRAGO, Editore Garzanti; CITTÀ, Edizioni del Golfo; UN CONFETTO DA PAOLA, Guida Editore;

STORIA SEGRETA DEL DELFINO FILIPPO, Guida Editore; POESIE D’AMORE, Editore Buenaventura; UN GIORNO MIO PADRE, Guida Editore; Premio InediTO Chieri; LA NAVIGATRICE, Europa Edizioni, Roma, A SCUOLA CON IL SORRISO, LibreriadelSanto – Premio Cava de’ Tirreni.

 

Interventi radiofonici o televisivi:

  • nella rubrica di Rai Tre Puglia “Il segnalibro”, diretta da Raffaele Nigro;
  • nella rubrica di Rai Tre Puglia “Prefazione”, diretta da Federico Pirro;
  • nella rubrica radiofonica “Radio Anch’io”, come esperto di problemi legati all’integrazione dei non vedenti;
  • Nella trasmissione radiofonica “Radio3 celebra il Sessantotto”, con lettura di brani tratti dal libro dello scrivente “Un giorno mio padre” (Premiato al Salone Internazionale del Libro di Torino).

 

 

“A mezzo tra antichi ricantamenti e nuove esperienze lessicali Magno richiama limpidi scenari contemplati con goduta felicità e insieme morbide atmosfere filtrate attraverso una memoria istintiva che s’alimenta d’imprevedibili risonanze partecipi di una tradizione umanistica di essenziale respiro”.

Renzo Frattarolo, critico letterario, Ordinario Emerito Università “La Sapienza” Roma

 

“In più di un racconto la calda vena di Italo Magno raggiunge agilmente gli opposti versanti, ci trasmette il piacere dell’avventura in sé, l’eccitazione di un paesaggio ancora per un attimo immacolato, col suo “profumo di alghe al gusto amarognolo degli scogli”, la fresca rivelazione della sessualità…”

Giuseppe Cassieri, in Pagina Culturale de “La Gazzetta del Mezzogiorno”

 

“Nel cervello mi ha sempre arrovellato la questione: ma qual è fondamentalmente la formula della pace? Il libro di Italo Magno risponde a questa domanda… Al posto dell’io, al posto dell’essere più neutro, c’è il tu, c’è il volto dell’altro… Quando il volto dell’altro diventerà soggetto della storia… un volto da guardare, da rispettare, da accarezzare, allora esploderà la pace…”

Italo Mancini, filosofo

 

La disposizione di Italo Magno è di natura etica, con una connotazione laica, ma che non si chiude ai bisogni dello spirito e ai dubbi esistenziali. Italo Magno è un educatore ed i suoi sono racconti filosofici, tant’è che il naturale procedere è sempre inframmezzato da riflessioni teoriche, da analisi storico-politiche”.

Raffaele Nigro

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