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Titan, finite le 96 ore di ossigeno. Le speranze di salvare i passeggeri sono quasi nulle

L’ossigeno è finito. Qualche minuto fa (esattamente alle 13.18), secondo le stime della guardia costiera americana, l’ossigeno che ha tenuto in vita per 96 ore i cinque membri dell’equipaggio sottomarino Titan scomparso domenica è ufficialmente finito. I cinque membri, dunque, non riusciranno più a respirare. 

Una piccola speranza, però, c’è ancora. Secondo gli esperti, infatti, se i passeggeri hanno adottato alcuni comportamenti per consumare meno ossigeno (ad esempio rimanendo calmi e non mangiando) ci potrebbe essere ancora qualche ora di autonomia. Questa versione, però, si scontrerebbe con il pessimismo delle ricerche. Se il mezzo verrà ritrovato, nonostante le difficoltà del caso e delle ricerche, non sarà prima delle quattro o cinque ore, un lasso di tempo notevole e troppo ampio da gestire con l’ossigeno risparmiato in questi giorni.

Le speranze di ritrovarli vivi, secondo i tanti tecnici coinvolti in questa ricerca, sarebbero poche. In queste ore navi sempre più grandi si stanno avvicendando a scandagliare l’area in cui si sono perse le tracce del Titan, ma l’impresa non è semplice: l’area è grandissima e conta quasi 600 chilometri al largo dell’isola canadese di Terranova. “Dal punto di vista tecnico è una situazione molto difficile, parliamo di un mini sommergibile con una autonomia limitata e non sappiamo nemmeno che problemi abbia avuto. Bisogna capire su che fondali si trova perché lì ci sono fondali molto alti e dipende da dove sia finito”, ha dichiarato l’ammiraglio Di Paola a FanPage. 

Il tempo è il tiranno di questa storia. Mentre l’ossigeno è già finito, o sta per finire, il tempo complica le cose. Qualora venisse subito trovato, infatti, il Titan ci metterebbe qualche ora per ritornare in superficie. David Gallo, scienziato esploratore di acque profonde, ha dichiarato che servirebbe un miracolo: per trovarlo, per trovare vive le persone e per riportarlo in superficie in tempi rapidi. “Non sappiamo quanto tempo ci vorrebbe ma in uno scenario operativo normale pensiamo ci vogliano circa due ore per scendere in profondità e ancora circa due ore (per risalire)”, ha spiegato alla BBC Alistair Greig, professore di ingegneria marina all’University College di Londra. 

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