Attualità Capitanata

Il sindaco D’Arienzo sull’impianto trattamento plastica di Macchia: “Basta fake-news: nessun inquinamento e ricatto salute-lavoro” la video intervista

L’impianto di trattamento della plastica che sorgerà nell’area Ex Enichem della Piana di Macchia da giorni sta alimentado in maniera crescente il dibattito dell’opinione pubblica, in particolar modo a Manfredonia.  Un impianto pubblico della Regione Puglia oggetto di una proposta progettuale del Comune di Monte SantAngelo. Tutti i dettagli di questa progettualità (ma anche lo stato di avanzamento della bonifica dell’area Ex Enichem e dello sviluppo della zona industriale di Macchia che sorge alle porte di Manfredonia) nella video intervista che Pierpaolo d’Arienzo, sindaco della Città dei due Siti Unesco, ha rilasciato a Matteo Palumbo, direttore de “Ilsipontino.net”. 

L’IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLA PLASTICA NELL’AREA INDUSTRIALE DI MACCHIA: IL DETTAGLIO PROGETTUALE E L’ITER PROCEDURALE

“E’ un impianto pubblico (costo 24 milioni di euro) che rientra nelle stratgie regionali del riciclo e del riuso della raccolta differenziata delle comunità pugliesi, molto importanti per il contenimento del conferimento e smaltimento dei rifiuti. L’impianto in questione si occuperà di trattamento di MPS (Materia Prima Seconda, granuli di plastica) per dare origine a nuovi materiali ed oggetti. E’ il primo step dell’economia circolare. L’impianto tratterà solo plastica, nè vetro e nè carta. Quando fu pubblicato l’Avviso Pubblico della Regione Puglia, il Comune di Monte Sant’Angelo candidò tre aree nella zona industriale di Macchia per le tre frazioni di rifiuti. Poi, nell’ambito di una negoziazione per la distribuzione omogenea sul territorio, la Regione ha concesso due impianti alla Capitanata: Monte Sant’Angelo per la plastica (frazione meno problematica per la lavorazione e lo stoccaggio; leggera e compatta) e Foggia per il compostaggio (organico). Attualmente in regione non ci sono impianti sufficienti per chiudere il ciclo dei rifiuti. L’obiettivo è valorizzare i rifiuti sul territorio abbattendo i costi a carico del cittadino e combattendo l’ecomafia. Da problema a risorsa”.

BASTA FAKE NEWS: NESSUN INQUINAMENTO E RICATTO SALUTE-LAVORO. COSTUIRE INSIEME PERCORSO PARTECIPATIVO PUBBLICO DI CONOSCENZA

“Rassicuro tutti i cittadini di Manfredonia, io, provenendo dal mondo ambientalista (per diversi anni Presidente di Legambiente a livello locale) sarò il primo a pretendere da chiunque voglia investire qui una compatibilità e sostenibilità ambientale dell’iniziativa, perchè quella zona industriale è adiancente al centro abitato. Un’area sulla quale abbiamo vissuto tragedie importanti, come quelle dell’Ex Enichem, che non si devono ripetere mai più e capisco perfettamente le preoccupazioni della popolazione. 

Questo impianto di trattamento della plastica non costituisce alcuna forma di inquinamento per il territorio. Dico basta alle speculazioni politiche con fake news utilizzate strumentalmente per la campagna elettorale. Facciamo male alle nostre comunità. Non c’è nessun mostro da combattere e ostacolare, come nel caso di Energas. Siamo Istituzioni: quando parliamo dobbiamo farlo con cognizione di causa. Basta, finiamola. Apriamo un confronto costruttivo, senza pregiudizi. Su quell’area industriale non possiamo più parlare di Monte Sant’Angelo e Manfredonia, siamo un’unica comunità e dobbiamo agire assieme, con responsabilità. Dobbiamo garantire e pretendere che assieme allo sviluppo economico ed occupazionele ci sia la sostenibilità per la salute e l’ambiente. Non accetteremo mai il ricatto salute-lavoro. 

Prendo l’impegno personale: appena AGER termirà l’iter burocratico, e ne ho già fatto richiesta al Direttore Grandaliano, di avviare un processo partecipativo pubblico che coinvolga le comunità territorialmente interessate, in particolar modo Manfredonia. Una campagna pubblica di informazione e trasparenza, anche con autorevoli esperti esterni non coinvolti nella progettazione dell’impianto”. 

L’IMPIANTO DI SELEZIONE DI ASE MANFREDONIA

“Derby fratricida tra gli impianti di Manfredonia e Monte Sant’Angelo? Chi si avventura in queste discussioni, ergendosi a informatore dei cittadini, dovrebbe quantomeno prima studiare. L’impianto di ASE è di selelezione, che è il primo step subito dopo la raccolta nei compattatori. L’impianto di Manfredonia (che oltre alla plastica può operare anche su carta e cartone) seleziona il rifiuto e produce imballaggi che, a loro volta, poi vengono trattati dall’impianto di Materia Prima Seconda, ovvero l’impianto proposto dal Comune di Monte Sant’Angelo, il quale non può trattare tutte le tipologie di plastica (ogni riutilizzo necessita del suo impianto). Quindi, i due impianti, non sono solo compatibili ma anche complementari. Quello di ASE è propedeutico a quello di Macchia. Abbattiamo gli inutili campanili e ragioniamo insieme come unica comunità. Il problea dell’impianto ASE è un problema serio che va risolto. E’ un impianto utile che porta beneficio a tutto il territorio, anche a Monte Sant’Angelo. Dobbiamo ragionare insieme come Istituzioni anche per attrarre possibili investitori. Ho già la disponibilità di diversi imprenditori, sopratutto dell’area marchigiana, che producono oggetti con la plastica riciclata (attraverso impianti di stampaggio) e che potrebbero insediarsi nella zona industriale Ex Enichem. Significherebbe aprire un’interessante prospettiva sui posti di lavoro creati dall’indotto, e non solo”. 

LA TRASPARENZA DELL’ITER BUROCRATICO

“Abbiamo partecipato ad un Avviso Pubblico della Regione Puglia, la quale ha provveduto a pubblicare tutti gli atti (graduatorie di ammissione dei progetti, negoziazioni, ecc). Trattandosi di area industriale è stata edotto anche il Consorzio ASI. Qualcuno sta utilizzando strumentalmente il discorso del ‘mistero’ sul progetto per altre argomentazioni, certamente non tecniche. 

Il soggetto attuatore AGER (Agenzia pubblica). Ragioniamo in termini di Regione Puglia e non di Comune di Monte Sant’Angelo. AGER ha affidato la redazione dello studio di fattibilità tecnico-economica e su di esso si sta procedendo con la fase di verifica e di acquisizione dei pareri. Il progetto è incardito su un procedimento amministrativo in itinere.

Questo impianto sta diventando a Manfredonia argomento di dialettica e scontro politico per la futura campagna elettorale per le Amministrative. L’impianto non inquina e Monte Sant’Angelo non vuol fare nessun genocidio. Voglio essere chiaro: smettiamola di portare un argomento così importante per il futuro del nostro territorio sul piano della disinformazione. E’ un impianto che tratta meccanicamente la frazione di rifiuto, facendo semplicemente una triturazione dopo averlo lavato dalle impurezze. E’ un impianto soggetto a tutta la fase di controllo non solo d’impatto ambientale, ma anche del suo funzionamento. Per questo non capisco perchè si stia facendo passare il messaggio che è dannoso”.

LO STATO DI AVANZAMENTO DELLA  BONFICA DELL’AREA EX ENICHEM DELLA PIANA DI MACCHIA

“Non capisco quale possa essere l’origine della fake news secondo la quale l’impianto si insedierà su un’area non bonficata. L’Isola 12 dell’area Ex Enichem è uno di quei siti per il quale è stato completato il processo di bonifica e sono state anche chieste le certificazioni (come da Determina della Provincia di Foggia, in allegato), ed è un atto pubblico. Preciso anche che finalmente si conoscono anche i termini temporali per la chiusura delle operazioni di bonifica sul suolo- Lo apprendiamo dalle Conferenze di Servizio del Ministero dell’Ambiente. Siamo in dirittura d’arrivo: Eni Rewind prevede di terminare questo tipo di suolo entro il 2022. Per quanto riguarda la falda, un processo molto più complesso, a breve termine lavori per l’ adeguamento dell’impianto di trattamento e, quindi, sarà colmato quel gap del 20% circa che non si riusciva a colmare- Sarà poi cura di Eni Rewind comunicare l’arco temporale per chiudere il procedimento. Non c’è alcuna possibilità che Eni Rewind (ex Sindyal) possa insediare in quell’area un impianto di biogas; non è stato avviato alcun iter d’investimento o procedura. Eni Rewind sta completando le bonifiche, dopodichè anche insieme al territorio capire la destinazione più idonea da dare a quell’area. Potrebbe esserci un inverimento sulle rinnovabili, su un palco fotovoltaico, ma ho già chiarito che il consumo di suolo deve essere compatibile con una reindustrializzazione. Ma, al momento, non c’è alcun elemento che faccia pensare ad un insediamento di qualsiasi genere di Eni Rewind. Per legge deve prima concludersi l’iter di bonifica, come da Decreto ministeriale”.

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Redazione

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