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Fedez e l’intervista ad Aldo Cazzullo, dimesso dall’ospedale

Anche i ricchi e potenti possono essere stressati e depressi“. Queste sono le parole dette dal rapper, dopo la dimissione. L’intervista concessa ad Aldo Cazzullo dall’artista, uscito dal nosocomio, svela i giorni molto complicati, in cui ha temuto nuovamente di non farcela.

 Fedez e l'intervista ad Aldo Cazzullo

Ho perso la metà del sangue che avevo in corpo” Questo ha detto al Corriere della Sera

La cosa più assurda è che quel mattino avevo un volo transoceanico. Se non mi fossi accorto di quanto stava accadendo, sarei stato male sull’oceano, su un aereo diretto a Los Angeles, e non so come sarebbe finita”.

Fedez non ha escluso l’esistenza di un possibile rapporto tra quanto gli è successo di recente e l’intervento di marzo 2022 a causa di un tumore: “È possibile che là dove ci sono le cuciture effettuate durante quell’intervento si siano formate delle ulcere. Ma in verità ho avuto altri problemi di salute quest’estate, tanto da aver perso molti chili negli ultimi mesi. Sostanzialmente molte malattie o disturbi di origine psicosomatica. Prima il fuoco di Sant’Antonio, poi forti gastriti da stress. Insomma, un generale stato di salute molto debilitato dallo stress”.

Ecco svelato il punto più importante dell’intervista

Il famoso artista rivela: “Lo stress è una condizione non legata alla propria classe sociale o al denaro. Il fatto di essere ricchi non ci rende immuni da paure o stress emotivi. Nel mio caso aver avuto una diagnosi di tumore al pancreas a 33 anni è la ragione preponderante”.

Fedez sta combattendo con seri problemi di salute mentale: “Li ho dovuti affrontare, li sto affrontando tuttora. Non ho pudore o vergogna a parlarne. Ho attraversato una depressione acuta e mi ha aiutato tantissimo ascoltare le esperienze altrui, cioè come altri stavano o avevano affrontato una diagnosi nefasta”.

Fedez aveva accettato l’invito di Francesca Fagnani a Belve

Per questo motivo il rapper aveva accettato l’invito di Francesca Fagnani a Belve: “Volevo parlare, specie ai giovani e a chi si sente incompreso, di salute mentale. La salute mentale è un tema che riguarda molte persone giovani, ragazzi e ragazze. Forse ascoltare la mia esperienza, proprio quella di una persona che si pensa sia felice perché possiede tutto, li avrebbe potuti aiutare a sentirsi meno soli o a dirsi: be’, allora può succedere davvero a chiunque”.

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Fedez racconta ad Aldo Cazzullo come si è accorto di stare male. “Ero a casa, avevo messo a letto i bambini. Avevo già avuto cali di pressione, ne è arrivato uno più importante, e sono svenuto. Poi ho chiamato l’ambulanza. Ero bianchissimo, non che ora sia esattamente come Carlo Conti, ma insomma ero ancora più bianco di adesso. Ho passato la notte al pronto soccorso, e la mattina mi sono reso conto di avere la melena“. Che cos’è la melena? “Letteralmente “cagavo sangue”. E avevo l’emocromo a 7, anziché a 14. Così sono intervenuti d’urgenza, per fermare l’emorragia, cauterizzare, insomma fare tutto il necessario per fermare il sanguinamento delle ulcere. Ho dovuto anche fare due trasfusioni: oltre a ringraziare i medici, in particolare il dottor Marco Antonio Zappa, le infermiere e gli infermieri del Fatebenefratelli che mi hanno curato, voglio ringraziare tutte le persone donatrici di sangue“.

La cura per la depressione continua

Oggi Fedez è seguito da uno psichiatra e da uno psicoterapeuta. Ma ha provato anche le stimolazioni transcraniche: “Sono scosse elettromagnetiche al cervello“. Ne terminerà presto un ciclo annuale. Torna sul ricovero: “La degenza ti permette di fare un riordino delle priorità, la malattia ti fa capire chi sono le persone veramente vicine a te, veramente importanti per te. È molto bello scoprire queste persone, e meno bello scoprire l’assenza di altre“.

Poi dice che “dietro i personaggi esistono le persone, con le proprie fragilità. Se oggi vivo una situazione di privilegio economico, persino di un certo potere, questo non significa non soffrire mentre sei in ospedale e ci sono persone che ti augurano la morte. Anzi, è molto doloroso“.

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Dorina Pitondo

Classe ‘58, veronese nata a Montagnana (PD) Ora lavoro per hobby come content creator. Ho esperienze nel mondo dell’editoria. Pure avendo studiato matematica, mi appassiona il giornalismo. Mi piace imparare e trasmettere emozioni. La conoscenza è infinita. Da quando ho visto la luce, ho sempre studiato argomenti diversi, appassionandomi a tutti.

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