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Chiesa San Pio da Pietrelcina, posa della prima pietra

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Ieri 4 giugno 2016 è stata una giornata significativa per la comunità dei Comparti di Manfredonia, è stato compiuto pubblicamente l’atto simbolico della deposizione della “prima pietra” per la costruzione della “Chiesa in onore a San Pio”, che intende essere, allo stesso tempo, un luogo di culto, un centro di cultura e uno spazio al servizio di tutta la cittadinanza.

Il tutto è avvenuto dopo, ormai dieci anni dal progetto, nell’area in cui sarà edificata la Casa del Signore nella zona dei Comparti in Viale L. Pirandello.

La celebrazione del rito è stata presenziata da S.E. Mons. M. Castoro coadiuvato dal parroco Don Alessandro Rocchetti, incominciata nella sede provvisoria della Parrocchia, in Via Matteo Ricci, 18 -CA9 per poi andare in processione verso la sede ufficiale.

La prima “pietra”, fu benedetta il 6 febbraio 2016 da Papa Francesco in occasione della presentazione delle spoglie di San Pio a Roma, durante il Giubileo della Misericordia.

La speranza per un futuro più roseo per gli abitanti dei Comparti è stata affidata a due bambini che hanno riposto all’interno dello scrigno due pietre riportanti una loro preghiera. Inoltre sono stati aggiunti la reliquia autentica di un pezzettino di panno con cui San Pio puliva la piaga del costato, un crocifisso, l’antica coroncina del rosario in ricordo il vangelo donato dai fedeli e alcuni atti firmati dalle autorità presenti.

Alla cerimonia oltre agli abitanti dei Comparti hanno preso parte anche le suore della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e quelle della Casa della Carità dell’Istituto San Francesco da Paola di Manfredonia.

A farla da padroni di casa sono stati i bambini del catechismo, che hanno animato con canti la cerimonia.

Molto belle, significative e piene di speranze le parole dettate dal cuore di S.E. Mons. M. Castoro, mentre don Alessandro ha posto l’accento sull’importanza dell’8 per mille, perché anche grazie ai  soldi dell’8 per mille, la nuova chiesa diventerà realtà.

Auspichiamo che dopo Dio anche gli “uomini” si ricordino di altri uomini che aspettano ancora le infrastrutture indispensabili e dovute.

Francesca Finizio

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