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Assolto Berlusconi dal Ruby Ter: “Il fatto non sussiste, le ragazze andavano indagate”

Assoluzione totale per ventinove imputati. Si è concluso così il famoso processo milanese sul caso Ruby Ter che vedeva l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi accusato di corruzione in atti giudiziari. I fatti risalgono proprio la processo che vedeva Ruby Rubacuori accusata di corruzione e falsa testimonianze. Oggi, però, il collegio della settima sezione penale del Tribunale di Milano, presieduto da Marco Tremolada, ha decretato che il fatto non sussiste. Dunque, proscioglimento per tutte le ragazze ospiti delle cene eleganti di Arcore e la cerchia che frequentavano quelle cene a villa San Martino. 

Secondo il collegio, le ragazze imputate “non potevano legittimamente rivestire l’ufficio pubblico di testimone”, perché andavano indagate già all’epoca e non sentite come testi assistite da avvocati. A spiegare la decisione che ribalta tutto è stato il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia. “Le ventuno giovani andavano sentite come indagate, e i loro verbali raccolti nei primi due processi Ruby – come testimoni – sono stati quindi dichiarati inutilizzabili nel dibattimento. Questo incide sulla stessa possibilità di configurare sia la falsa testimonianza, sia la corruzione in atti giudiziari”.

La procura di Milano chiedeva per il leader di Forza Italia una condanna a 6 anni di reclusione e la confisca di 10.846.123 euro. Oggi, però, le imputazioni sono cadute. L’accusa, secondo Roia, “non può sussistere nemmeno nei confronti dell’ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi”.

Fra le ragazze assolte c’era anche Marystell Polanco, che rischiava cinque anni di carcere. “Sono stata assolta e vorrei che tante persone si vergognassero di tutta la merda che ci hanno buttato addosso. Sono felice e ancora ho la voglia di dire tante cose ma mi voglio godere questo momento”. 

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