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Trattative per il Draghi Bis. Governo senza M5S, due ministri grillini in uscita

A ventiquattrore dalla resa dei conti in Senato, la partita che vede al centro il destino di Mario Draghi e del Governo è tutta aperta. Se nei giorni scorsi si parlava incessantemente di dimissioni da confermare, da ieri si fa insistente – nei retroscena politici – la voce di un governo Draghi Bis già pronto, ma senza il M5s. Molti giornali, oggi, parlano di un accordo per un nuovo esecutivo senza i ministri grillini. Giuseppe Conte, nel frattempo, dopo ore e ore di consultazioni, ha rimandato la palla in campo a Draghi e ha ribadito che la scelta spetta a lui. 

Il Fatto Quotidiano, il giornale diretto da Marco Travaglio e molto vicino all’area battagliera grillina, oggi scrive che il Salva-Draghi è giù pronto. Due ministri grillini, infatti, sarebbero già dati in uscita dal movimento. I due sarebbero Stefano Patuanelli e Fabiana Dadone. Federico D’Incà, invece, che si è speso molto in questi giorni per riportare il MoVimento nel perimetro della maggioranza resterebbe al suo posto.

L’ottimista per questa operazione è Matteo Renzi, leader di Italia Viva: “Penso che andrà a finire così, che Draghi farà prevalere il senso delle istituzioni e che il finale sarà che Draghi torna a Chigi e Conte torna a casa”. Anche per La Stampa Draghi è tentato dal bis. Per Draghi, però, oggi è l’ultimo giorno utile per strutturare un accordo sulle cose da fare nei prossimi mesi. Il suo obiettivo, come già detto pochi giorni fa, è quello di governare; dunque, servirà una maggioranza capace di fare sintesi e sostenere le sue politiche. 

Nel frattempo, se il PD sta lavorando incessantemente per preservare il governo di Mario Draghi, nel centrodestra c’è più confusione. La chiamata alle urne proclamata dai tre leader del centrodestra, ovvero Meloni, Salvini e Berlusconi, oggi è più debole.

C’è solamente Meloni a chiedere urne immediate, con tanto di abbozzo di squadra di governo, mentre Berlusconi e Salvini prendono tempo. Silvio Berlusconi ha dichiarato: “Noi chiediamo stabilità per il Paese, stabilità che non si può avere con il M5s al governo. La soluzione è o un governo Draghi senza 5s oppure si va a votare”. Anche per Salvini lo scherma di gioco è questo: attendere le mosse degli altri, sennò auspicare subito il voto. Se Draghi ritornerà a Palazzo Chigi per la destra ci potrebbe essere un compromesso: il voto ad inizio 2023, nella prima settimana di marzo. 

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