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San Lorenzo Maiorano: un vescovo sospeso tra leggenda e realtà

San Lorenzo Maiorano, patrono della città di Manfredonia e dell’intera diocesi, non uscirà in processione domenica 7 febbraio 2021. Il numero ancora troppo alto dei contagi Covid rende necessaria la prudenza, che però nulla toglie alle celebrazioni eucaristiche ed alla novena cominciata in cattedrale, nel rispetto delle restrizioni sanitarie.

Secondo la tradizione, San Lorenzo Maiorano è il decimo vescovo di Siponto ed è vissuto nel V secolo. La sua biografia è a metà tra storia e leggenda. Si narra che essendo vacante la sede episcopale di Siponto, il clero della città si recò a Costantinopoli (allora sotto il l’influenza dei bizantini) per chiedere all’imperatore Zenone di nominare un nuovo vescovo. L’imperatore deputò a tale incarico Lorenzo Maiorano, l’amato pupillo designato come erede dell’impero romano d’Oriente, ma che aveva invece preferito abbracciare il cristianesimo.

Foto scattata da Domenico Palmieri sabato 6 febbraio 2021

Questi accettò e, quando giunse a Siponto, portò con sé numerosi doni, tra cui pregiate colonne donategli dall’imperatore, con cui San Lorenzo fece erigere una chiesa nel luogo in cui approdò, dedicandola ai martiri Santo Stefano e Sant’Agata (di cui portò anche delle reliquie). La chiesa venne poi distrutta dal disastroso terremoto del 1223, ma una delle colonne si preservò nel tempo e venne riutilizzata per ricordare la magnificenza della Repubblica Sipontina nel monumento ai caduti della prima guerra mondiale, e possiamo ammirarla ancora oggi nella villa comunale.

Pare che San Lorenzo, tra i vari doni che fece ai sipontini, portò anche l’icona della Madonna di Siponto, che era una copia del quadro custodito nella cattedrale di Costantinopoli.

San Lorenzo governò Siponto per oltre cinquant’anni non solo spiritualmente, ma anche, data l’assenza di istituzioni civili, temporalmente. Costruì numerose chiese e battisteri, difese la città dal feroce Re Totila e diffuse efficacemente su tutto il promontorio il culto cristiano, dove si celebravano ancora numerosi culti pagani.

A San Lorenzo si lega anche il culto di San Michele Arcangelo. È al vescovo sipontino che San Michele ordinò di dedicargli la grotta sulla montagna che si affaccia sul Golfo, che divenne poi Monte Sant’Angelo.

Dopo la morte di San Lorenzo, subito la città lo venerò come santo e lo proclamò suo patrono. I suoi resti furono dapprima custoditi nella Basilica di Siponto, che è stata la prima cattedrale sipontina. Dopo che fu fondata Manfredonia e Siponto pian piano abbandonata, il 30 ottobre 1327 i canonici ne traslarono il corpo dalla basilica alla cattedrale di Manfredonia, che venne intitolata a San Lorenzo.

Il 16 agosto 1620 giunsero a Manfredonia i turchi che bruciarono e rasero al suolo la cattedrale gotica e tutto quanto essa conteneva, tra cui il corpo di San Lorenzo. Del santo restò solamente il braccio destro, che oggi è conservato sotto l’altare maggiore.

Domenica 7 febbraio, si terrà la santa messa alle ore 11:00 nella cattedrale. A presiederla, l’arcivescovo Padre Franco Moscone. Non seguirà la consueta e secolare processione. “Di sicuro il nostro pastore e primo cittadino San Lorenzo Maiorano ci sarà di continuo conforto e stimolo per fuggire ogni paura e per diventare tutti i protagonisti del bene della nostra città e della nostra chiesa”, ha commentato monsignor Moscone in un messaggio alla cittadinanza.

di Maria Teresa Valente

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Maria Teresa Valente

Giornalista pubblicista dal 2000 ed impiegata, esercita anche l’attività di mamma full time di due splendidi e vivacissimi bambini: Vanessa e Domenico. È nata e cresciuta a Manfredonia (FG), sulle rive dell’omonimo Golfo, nelle cui acque intinge quotidianamente la sua penna ed i suoi pensieri. Collabora con diverse testate ed ha diretto vari giornali di Capitanata, tra cui, per 10 anni, Manfredonia.net, il primo quotidiano on line del nord della Puglia. Laureata in Lettere Moderne con una tesi sull’immigrazione, ha conseguito un master in Comunicazione Politica ed è appassionata di storia. Per nove anni è stata responsabile dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Manfredonia. Ancora indecisa se un giorno vorrebbe rinascere nei panni di Oriana Fallaci o in quelli di Monica Bellucci, nel frattempo indossa con piacere i suoi comodissimi jeans, sorseggiando caffè nero bollente davanti alla tastiera, mentre scrive accompagnata dalla favolosa musica degli anni ‘70 e ‘80.

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