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Meloni minacciata dalle Brigate Rosse. “Il clima di odio ora sfocia in atti intimidatori”

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Il comunicato non fa più paura come quegli degli anni Settanta, che annunciavano la morte o la gambizzazione di un politico o di un giornalista, ma le minacce delle “Nuove Brigate Rosse” aGiorgia Meloni hanno suscitato molte polemiche. Due buste sono state consegnate ieri alla redazione del quotidiano l’Adige e alla sede del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Le due buste contenevano minacce di morte contro due candidati territoriali: Alessia Ambrosi e Alessandro Urzì e alcune minacce dirette alla leader del loro partito, la favoritissima alle politiche del 25 settembre Giorgia Meloni. 

Si parla nella lettera di autunno caldo e di fuoco e di iniziative da intraprendere contro l’arrivo a Trento della Meloni previsto esattamente domani. Le buste sono state sequestrate dalla Digos che sta indagando per intercettare gli autori. Nella lettera, le Nuove Brigate Rosse scrivono: “La pasionaria del Duce Benito Mussolini travestita da ‘moderata del centrodestra, appoggiata come sempre da massoneria e lobby’, si propone al 50% dei votanti italiani, di guidare il Paese a una nuova catastrofe, ricalcando le orme del suo antenato Duce “, si legge nella delirante missiva intimidatoria. Poi i toni si fanno violenti, con riferimenti al passato. “È evidente che a queste persone la storia non ha insegnato nulla. Piazzale Loreto non ha insegnato nulla. I nuovi Gap sono pronti a intervenire e silenziare i nuovi fascisti “. 

La Meloni non si è spaventata e ha colto la palla al balzo per parlare di un clima diffuso contro la sua leadership e la sua figura politica.  “Il clima di odio e di intolleranza che certa sinistra sta costruendo attorno a me e a Fratelli d’Italia adesso sfocia anche in atti intimidatorio. Mi auguro che tutte le forze politiche condannino apertamente e senza tentennamenti questa missiva a firma delle Brigate Rosse. Se qualcuno pensa di intimorirci o di fermarci, ha sbagliato di grosso”. 

Il giornalista Nicola Porro, sul sito, ha parlato di scarsa diffusione di questa notizia e di poca solidarietà politica. “Vorrei segnalare una cosa che sui giornali trovate en passant:le minacce di morte delle Brigate Rosse arrivate a una sede provinciale di Fratelli d’Italia e dirette a Giorgia Meloni. Diciamo la verità. Se le minacce fossero arrivate dai Nar a un partito o ad un esponente di sinistra, saremmo tutti qui a parlare di fascismo. Immaginate: se le avesse ricevute Enrico Letta? Sarebbe successo un casino. E invece in questo caso tutti zitti. La donna, peraltro in odore di diventare il nuovo Presidente del Consiglio, viene minacciata da un’organizzazione criminale, che fino a qualche anno si è macchiata di terrorismo e omicidio, e tutti fischiettano”.

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