Attualità Capitanata

La lista folle di filo-putinani che imbarazza il Pd. C’è anche Augias. “A me cadono le braccia”

Un report sui filorussi sta creando scompiglio nel dibattito pubblico. Fra le pagine e i nomi un personaggio d’eccezione: Corrado Augias, conduttore televisivo, intellettuale, giornalista, scrittore. Il report in queste ore sta imbarazzando il Partito Democratico. L’iniziativa, ideata dagli onorevoli Andrea Romano, Lia Quartapelle e Riccardo Magi (+ Europa), si sarebbe dovuto occupare della disinformazione sul conflitto russo-ucraino. Qualcosa, però, non torna e, dunque, in questo report è finito anche il nome di Corrado Augias.

La colpa di Augias, che da giorni scrive articoli contro Putin e il suo regime, è quella di aver condotto una puntata di “Rebus”, il programma domenicale in onda su Rai3, con ospite lo storico Alessandro Barbero. Secondo le ong non governative Federazione Italiana Diritti Umani e Open Dialogue, che hanno curato il report, anche Augias sarebbe un filo-russo. 

Il giornalista ha commentato così la notizia: “A me cadono le braccia. Non tanto per me, quando per loro, per il livello che hanno mostrato questi signori e questa classe politica”.  Lo storico Alessandro Barbero, invece, non ha voluto commentare la notizia e ha dichiarato solamente: “Certe cose vanno sepolte nel silenzio”. 

Augias non si spiega il perché di questa inclusione. “Non so come gli venga in mente di mettermi tra i putiniani, da dove traggano le loro informazioni. Proprio venerdì ho recensito L’uomo senza volto di Masha Gessen, un atto d’accusa che descrive Putin come il criminale che è. Mi dispiace soprattutto per il livello del personale politico”. 

Nella black list, presentata a Montecitorio da alcuni parlamentari del Pd e + Europa, c’erano anche i nomi di Alessandro Orsini, Barbara Spinelli, Franco Cardini, Donatella Di Cesare, Marc Innaro. E Sigfrido Ranucci che, ascoltato, si rivela incredulo. “Vorrei sapere se questa iniziativa è costata un solo euro di denaro pubblico: se così fosse bisognerebbe indignarsi. Questo dossier mi fa ribrezzo”. Nella lista anche la giornalista Valentina Petrini. “Putiniana io? Che vergogna. Chi ha chiesto la sala stampa della Camera per presentare questo report? Perché un parlamentare del Pd e gli altri ospiti hanno consentito che il nome di colleghi e colleghe perbene finissero manganellati?”. 

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