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Da Facebook a Meta: cosa è cambiato con la trasformazione del colosso di Zuckerberg

Il mutamento del nome di Facebook in Meta continua ad essere oggetto di discussione anche a distanza di un anno dall’evento. Se sin dal primo momento in molti hanno affermato trattarsi della logica conseguenza dello spostamento del business aziendale nella direzione della realtà virtuale e aumentata, altri osservatori hanno invece preferito attendere prima di pronunciarsi sulle conseguenze del rebranding. Proviamo a vedere cosa sia cambiato nel corso dell’anno in questione.

Gli investimenti nel Metaverso

Il primo dato che occorre mettere in rilievo è quello relativo agli investimenti nel Metaverso, portati avanti in particolare con il Reality Labs. Investimenti massicci e per ora del tutto in perdita, per complessivi 13 miliardi di dollari. Perdite che hanno spinto molti a commentare ironicamente i risultati grafici ottenuti nel campo da Meta, che sono sembrati a tutti assolutamente inadeguati di fronte allo sforzo profuso.
Occorre poi sottolineare come almeno per il momento si tratti di investimenti che non danno alcuna sicurezza di un effettivo ritorno. Il Metaverso, infatti, continua ad essere disertato dagli utenti, tanto da aver spinto molti organi di stampa ad affermare che al momento si tratta di un assoluto fallimento. Un dato che non può che portarsi dietro una ulteriore domanda: perché Mark Zuckerberg si è impegnato in un’avventura dagli esiti ancora imprevedibili?
Una domanda cui molti hanno risposto in maniera secca: a consigliare il rebranding è stata la necessità di diversificare i campi di battaglia di fronte all’offensiva di TikTok, il social media cinese che sta letteralmente cambiando le prospettive del settore.

Il pericolo TikTok

Se in passato Facebook era in grado di tenere sotto controllo la concorrenza, sino a fagocitarla, con TikTok non è assolutamente così. Quest’ultimo, infatti, sta calamitando il pubblico più giovane e dinamico, quello decisivo dal punto di vista pubblicitario, nonostante le polemiche portate avanti contro un modello di socialità considerato pericoloso a livello sociale.
Di fronte all’incedere di TikTok, non solo Facebook è entrato in evidente crisi, ma anche Instagram ha iniziato a perdere colpi e appeal di fronte al pubblico più giovane. Per non ritrovarsi ben presto in una fase di difficoltà ancora più intensa, per Zuckerberg è stato quindi gioco forza cercare di trovare un nuovo campo in cui reperire nuove occasioni di business. Il problema è che, almeno per il momento, il Metaverso è una semplice aspirazione o poco più. Tutti ne parlano, ma all’atto pratico nesssuno (o quasi) lo frequenta. Anzi, secondo le stime che circolano saranno necessari ancora anni di sviluppo e investimenti affinchè questa tecnologia possa essere adattata su larga scala.
Se l’andazzo dovesse restare questo ancora a lungo, per Meta la strada per restare a galla potrebbe però farsi sempre più impervia. A dimostrarlo è del resto l’andamento del titolo in Borsa, come avrà notato chi è interessato ad investire su Meta, con una caduta nell’ordine del 60% durante l’anno in corso. Secondo CNBC soltanto quattro titoli di quelli che compongono lo S&P 500, il più importante di Wall Street, hanno ottenuto un risultato peggiore.

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Redazione

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