Storia

“Anna nel mio cuore e la sua ultima estate: poi il silenzio del mare”

Gelsomino Ceramiche

Manfredonia, Anna  nella sua ultima estate – La vidi e non ebbi il coraggio di parlarle – è che  “Io che ricordo Anna, amava le subacquea dall’acqua all’aria – per rinfrescarsi – mi diceva. Non era mai da sola, la sua musica dell’anima,
mille parole dalle labbra.

Anna, ora che la città è vuota, Anna in alta quota,
Anna su un nuvola,
Anna in mezzo a un’onda

amava immergersi nel fondale ,

e risalire -: Mi dicevi che provavo un senso enorme di rinfresco, la mente e il cuore , di salsedine pura.

Io che ricordo Anna ad una scrivania, con il ritmo cadenzale di una poesia.

Io che parlo di Anna, come mia sorella, come una sera che è calata in fretta, senza la luna, senza più avventura,
come una barca a riva legata ad una corda.

Io che canto Anna, con un atto di vita, Anna tra le dita, mi passa come un’ombra,

Anna nella stanza, Anna già lontana.

Se mi chiedete di Anna , “io vi dirò che è ancora vera” – come quella sera, che mi ha benedetto l’anima; con uno sguardo che oggi ancora resta con il silenzio del mare alla riva. 

di Claudio Castriotta

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