Addio a Michele Pastore, commerciante in pensione e socio ANMI
Nonostante ognuno sia in casa nel proprio guscio, la vita intorno va avanti e, purtroppo, con essa anche la morte. Ed è terribile in questo periodo non poter celebrare le esequie di parenti e conoscenti per dare loro l’ultimo saluto.
Il ricordo, però, quello non manca ed i social aiutano a tenere accesa la fiamma delle emozioni.
“Era per me come un padre e non potendo essergli accanto fisicamente voglio dedicargli un pensiero”, dice con commozione Paolo Fortunato, vice presidente ANMI, che quest’oggi mi ha contattata per raccontarmi di Michele Pastore.
Michele era nato a Manfredonia il 19 aprile del 1941 ed era un commerciante di pesci in pensione, morto appena pochi giorni dopo il suo 79esimo compleanno. “Leale, gentile e premuroso – dice di lui Paolo Fortunato – Avendo fatto il militare in Marina, si era iscritto oltre 20 anni fa all’Associazione Nazionale Marinai d’Italia Gruppo di Manfredonia, di cui è stato Consigliere dal 2008 al 2012”.
“Era sempre presente in sede e teneva compagnia a tutti i Soci rinvangando i momenti vissuti sia da militare che da civile. Aveva grande spirito di associazionismo”, aggiunge.
Uno dei ricordi indelebili di Paolo del socio ANMI e paterno amico riguarda una processione a Monte Sant’Angelo per San Michele Arcangelo, nel settembre 2018, in cui dimostrò la sua tenacità. “Nonostante fosse già malato e sofferente ad un anca da molti anni, aveva espresso il desiderio di partecipare insieme al Gruppo ANMI in alta uniforme, per la prima volta, alla processione. Noi eravamo stati invitati dal Sindaco e quando vidi il percorso, mi spaventai. Più volte l’ho chiamato per sapere come stava e lui, imperterrito, mi rispondeva: bene. Alla fine, quando il corteo si è sciolto, ho visto la sofferenza sul suo volto e, preoccupato, gli ho intimato di non muoversi più. Andai a prendere la macchina ed una volta accomodato mi confessò: ‘sono distrutto e dolorante, ma ne è valsa la pena, grazie’. Rimasi sbigottito”. E nonostante la malattia, Paolo evidenzia l’attaccamento di Michele per il fratello e la sorella che accudiva con amore quando avevano delle difficoltà.
Di vecchio stampo, Michele Pastore era un gran lavoratore, instancabile nell’educare a corretti comportamenti di vita. “Amava la sua famiglia ed è a loro che va ora il mio pensiero: alla moglie Maria e ai figli Cosimo, Angela e Matteo, che vivono tutti fuori e che non hanno potuto salutare il proprio padre né consolare la loro madre”.
A Michele Pastore va il commiato commosso del presidente ANMI Leonardo Salice e dell’intera associazione.
di Maria Teresa Valente