Cronaca Capitanata

Tre arresti per rapina a mano armata, uno degli autori rintracciato grazie a delle impronte digitali lasciate sul registratore di cassa

I carabinieri hanno eseguito tre misure cautelari a carico di tre persone accusate di rapine a mano armata ad alcuni esercizi commerciali da febbraio 2021 e marzo 2021. L’attività di indagine, svolta dai Carabinieri, è stata avviata  dopo una rapina a mano armata  ai danni di una tabaccheria di Stornara il 24 febbraio del 2021 in cui due dei tre odierni arrestati erano entrati, con volto travisato, nell’esercizio commerciale e, dopo aver chiesto il denaro, minacciando il cassiere con una pistola, si sono fatti consegnare 400 euro in contanti.

Nel corso delle indagini è stata trovata un’impronta papillare sul registratore di cassa, che ha consentito di riconoscere uno dei due autori. Gli investigatori hanno quindi poi avviato un’attività di monitoraggio che ha consentito loro di ricostruire una vera e propria associazione a delinquere gerarchicamente definita, finalizzata prevalentemente alla commissione di rapine a mano armata, detenzione e porto di armi da fuoco. Questi delitti, è emerso dalle indagini, venivano pianificati in modo dettagliato da uno dei tre soggetti che poi impartiva disposizioni precise agli altri per l’esecuzione, cui partecipava in prima persona facendo da palo. I tre, dalle ricostruzioni degli inquirenti, si aiutavano in caso di bisogno durante la commissione dei reati, per poi dividere il provento dell’azione delittuosa.

Il più anziano dei tre,  49 anni di Stornara sarebbe il presunto organizzatore e coordinatore del gruppo: decideva gli obiettivi da colpire, dava disposizioni in ordine alle modalità e ai tempi di esecuzione delle rapine. Vittime sono stati tre supermercati e una tabaccheria a Stornara, nonché una tabaccheria a Orta Nova. I colpi sono stati commessi dal gruppo in rapida successione, quasi uno a settimana, dal 24 febbraio 2021 al 20 marzo 2021, sempre nelle stesse modalità: uno faceva da accompagnatore e palo, mentre gli altri due si introducevano nell’esercizio commerciale minacciando i cassieri con le armi in uso. Ad incastrali sono stati anche gli indumenti ritrovati nelle loro abitazioni durante delle perquisizioni e utilizzati nel corso delle rapine.

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Redazione

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