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Le parole di Alessandro Impagnatiello in aula: “Chiedo scusa”

Le parole di Alessandro Impagnatiello in aula: “Chiedo scusa”

Le prime parole di Alessandro Impagnatiello in Aula, pronto per essere giudicato dopo aver assassinato Giulia Tramontano ed il figlio Thiago che portava in grembo.

“Sto chiedendo unicamente a tante persone scusa, ma non sarà mai abbastanza”.

“Sono stato preso da qualcosa che risulterà sempre inspiegabile e da una grande disumanità. Ero sconvolto e perso. Quel giorno ho distrutto il bambino che ero pronto ad accogliere”

“Quel giorno anche io me ne sono andato, sono qui a parlare ma non vivo più. Non chiedo che queste scuse vengano accettato, perché sto sentendo ogni giorno cosa vuol dire perdere un figlio e molto di più, non posso chiedere perdono”. 

Così l’omicida Alessandro Impagnatiello.

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Il ragazzo, accusato di femminicidio, è arrivato in aula totalmente trasformato: sguardo basso, testa china, barba e baffi: il 30enne indossa un giaccone scuro, jeans e scarpe da ginnastica.

Addio all’aria sfacciata con cui è stato immortalato in varie foto prima dell’omicidio.

Non ha mai alzato lo sguardo mentre entrava nell’aula della prima Corte d’Assise. 

La sorella di Giulia Tramontano, Chiara, invece, lo ha fissato a lungo.

La famiglia della 29enne incinta di 7 mesi uccisa il 27 maggio a Senago (il comune si è costituito anche parte civile), nel Milanese, chiede che venga condannato all’ergastolo.

L’avvocato Giovanni Cacciapuoti: “Per lui la condanna che merita”.

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Redazione

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