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Casi di processionaria a Manfredonia, allarme anche per cani e gatti

Complice la situazione meteorologica anomala, contraddistinta da un clima mite e temperature ben al di sopra della media, in questi giorni, soprattutto nelle zone periferiche, stiamo assistendo al “proliferarsi” della processionaria.

La Processionaria è un insetto assai distruttivo per le pinete, perché distrugge le foglie e da giovane si presenta come una larva lunga 1-3 centimetri e mezzo, fornita di tantissimi peli altamente urticanti per l’uomo e per tutti gli animali.

La processionaria normalmente si trova sui pini, ma talvolta la troviamo anche sui cedri: se vedete dei nidi biancastri in inverno su queste piante, allora è probabile che abbiate un’infestazione di processionaria. Le larve fuoriescono dai nidi in primavera, a marzo, ma nelle zone più calde le possiamo vedere uscire anche d’inverno. Tendenzialmente le larve sono attive di notte, ma primavera, quando sono più affamate, si calano a terra e si interrano. A luglio-agosto compaiono gli adulti, le femmine depongono le uova e le larvette nascono ad agosto-settembre e cominciano subito a nutrirsi dei pini, danneggiandoli notevolmente.

 

Pericolo per cani e gatti
Nell’uomo e negli animali a sangue caldo le setole o i loro frammenti che penetrano nella cute provocano un eritema papuloso e fortemente pruriginoso, che può scomparire dopo qualche giorno.

Casi più gravi si hanno quando i peli, o frammenti di essi, giungono a contatto con l’occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio, quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive.

Per il cane questo insetto è molto pericoloso in quanto loro, annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto.

Un animale colpito da processionaria presenta come primo sintomo unasalivazione molto intensa e improvvisa, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed, in forma meno grave, dell’esofago e dello stomaco.

Solitamente il fenomeno non accenna a regredire ma con il passare dei minuti, lalingua subisce un ingrossamento patologico provocato dall’infiammazione acuta.

Talvolta la lingua raggiunge dimensioni considerevoli e questo può portare alla morte dell’animale per soffocamento.Quando i peli urticanti entrano in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare che, nei casi più gravi, può provocare processi di necrosi con conseguente perdita di porzioni di lingua.

Altri sintomi rilevanti sono: indebolimento, perdita di vivacità, febbre alta,rifiuto del cibo, vomito e diarrea a volte anche emorragica.

Il primo soccorso in questi casi è l’allontanamento della sostanza irritante dal cavo orale effettuando un abbondante lavaggio della bocca con soluzione di acqua ebicarbonato.

Se l’animale non facilita la manovra perché soffre e ha dolore, occorre fare uso di una siringa senz’ago per poter spruzzare ripetutamente la soluzione di lavaggio del cavo orale.

Successivamente bisogna recarsi al più presto in una clinica veterinaria che interverrà con cure appropriate a seconda della gravità del caso e cercherà di scongiurare l’insorgere di eventuali processi di necrosi della lingua.

Bisogna quindi fare molta attenzione a questo piccolo insetto e fare in modo che non sia mai avvicinato né dall’uomo né dai nostri amici a 4 zampe.

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Redazione

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