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Inter-Juve, perché è il ‘Derby d’Italia’

Perché Inter-Juve è il derby d’Italia?

L’espressione fu coniata nel 1967 da Gianni Brera, il più influente giornalista sportivo italiano del XX secolo, per indicare il confronto tra due formazioni che, pur risiedendo in due città e persino regioni differenti, erano caratterizzate da una profonda rivalità reciproca, tipica di quelle sfide “stracittadine” chiamate per l’appunto derby; solo in seguito la partita Inter-Juventus venne vista anche come quella fra le due squadre al tempo più titolate e tifate d’Italia, nonché fra le poche all’epoca mai retrocesse dalla Serie A. Nel 1967 le proprietà di Inter e Juventus erano inoltre in mano, rispettivamente, ai Moratti e agli Agnelli, due tra le più importanti dinastie economiche dell’Italia di quegli anni, cosa che contribuì a dare all’espressione di Brera anche una valenza di tipo sociale.

Inter-Juventus, essendo una «classica» del calcio italiano, porta con sé diversi record:

Il derby d’Italia è la sfida più giocata nella storia del campionato italiano, con 201 incontri, e rappresenta la partita fra due delle squadre più vittoriose in ambito nazionale, con 57 titoli per la Juventus e 30 per l’Inter (seconda, a pari merito con il Milan).

La Juventus è, assieme al Sassuolo, una delle due squadre in Italia contro cui l’Inter ha un bilancio di risultati negativo. Inoltre il derby d’Italia è l’unico caso registrato nel calcio professionistico italiano nel quale un club ha battuto un altro in più di cento incontri ufficiali (107).

L’Inter è la squadra che ha battuto più volte la Juventus in competizioni ufficiali (71).

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Redazione

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