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Happy birthday Venezia: nella Basilica di San Marco colonne e capitelli dell’antico Duomo di Siponto

Il 25 marzo del 421 nasceva Venezia e oggi, nel giorno in cui compie ben 1600 anni, è interessante scoprire aneddoti e curiosità che legano la città più bella del mondo a Siponto.

“A chi visita la Basilica di San Marco a Venezia, non sfugge il gran numero di colonne e capitelli che adornano i tre portali della facciata principale”, spiega Aldo Caroleo, appassionato di storia locale e presidente dell’Archeoclub Siponto.

“È ben noto a tutti che i veneziani si sono avvalsi della loro grande astuzia e forza di mercenari per portare nella loro città una enorme quantità di tesori d’arte letteralmente razziati in più parti d’Italia e dell’Oriente”, continua Caroleo, evidenziando che colonne e capitelli che adornano la facciata della Basilica, ma anche il suo interno, provengano proprio da Siponto.

“Anche le reliquie di San Marco furono trafugate astutamente da Alessandria d’Egitto. Essi assoldarono soldataglie di mercenari per riuscire nei loro intenti”.

Ai saccheggi compiuti dai veneziani non sfuggì Siponto, come si apprende da due note storiche illustrate da Caroleo. La prima la fornisce Pompeo Sarnelli nella sua ‘Cronologia dé  Vescovi e Arcivescovi   Sipontini’ del 1680: “…Ferdinando Re di Napoli impegnò Manfredonia a’ Veneziani, li quali l’impoverirono dè marmi molto preggiati dè quali questa città fu molto ricca…e li adoperarono in San Marco in Vinegia”.

Matteo Spinelli, nella sua opera ‘Memorie storiche dell’Antica e Moderna Siponto’, è molto più preciso e, riprendendo la notizia del Sarnelli, spiega: “…Del che contentissimi (per la Città data loro in pegno), i Venetiani profittarono assai dentro le rovine dell’antica Città e specialmente trasportarono in Venezia un numero infinito di marmi pregiatissimi che scoprirono collo scavo, oltre di què che presero dall’Antico Duomo di Siponto che ne fu ricchissimo di marmi anche sin dalla sua Edificazione e maggiormente per essere stato arricchito di cose più rare e qualificate da S. Lorenzo, X Vescovo Sipontino, che trasportandoli in Venezia si adoperarono per il maggior lustro della Chiesa Ducale di San Marco….”.

Ecco dunque, come svelato da Aldo Caroleo con l’ausilio di preziose fonti storiche, che nella storia della città più amata e visitata del mondo, c’è anche qualche pezzo della storia di Manfredonia, trafugato dall’antico ed imponente Duomo di Siponto, i cui resti oggi sono sormontati dall’installazione in rete metallica dell’artista Edoardo Tresoldi.

di Maria Teresa Valente

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Maria Teresa Valente

Giornalista pubblicista dal 2000 ed impiegata, esercita anche l’attività di mamma full time di due splendidi e vivacissimi bambini: Vanessa e Domenico. È nata e cresciuta a Manfredonia (FG), sulle rive dell’omonimo Golfo, nelle cui acque intinge quotidianamente la sua penna ed i suoi pensieri. Collabora con diverse testate ed ha diretto vari giornali di Capitanata, tra cui, per 10 anni, Manfredonia.net, il primo quotidiano on line del nord della Puglia. Laureata in Lettere Moderne con una tesi sull’immigrazione, ha conseguito un master in Comunicazione Politica ed è appassionata di storia. Per nove anni è stata responsabile dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Manfredonia. Ancora indecisa se un giorno vorrebbe rinascere nei panni di Oriana Fallaci o in quelli di Monica Bellucci, nel frattempo indossa con piacere i suoi comodissimi jeans, sorseggiando caffè nero bollente davanti alla tastiera, mentre scrive accompagnata dalla favolosa musica degli anni ‘70 e ‘80.

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