Politica Italia

Regionali, Fitto Paperone su Facebook: 28mila euro per gli annunci sponsorizzati. Emiliano ha speso meno di 4mila

La campagna elettorale per le Regionali nell’anno del covid-19 ha portato inevitabilmente a una contrazione degli incontri in presenza con i propri elettori. Appuntamenti numericamente più limitati, mascherine e obblighi di distanziamento hanno certamente ridotto le possibilità dei candidati. Per arrivare a quante più persone un importante sforzo è stato quindi deviato sui social network, dove aspiranti consiglieri e governatori hanno acquistato anche spazi a pagamento per aumentare la propria visibilità.

Se il presidente in carica Michele Emiliano, come annunciato, ha rinunciato alla maxi cartellonistica stradale (i cosiddetti 6×3), il suo principale avversario Raffaele Fitto è stato molto presente, con la campagna verde e blu pensata dalla stessa agenzia che nel 2019 ha curato quella del governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Ma è su Facebook e Instagram che il candidato del centrodestra ha investito molto più degli altri. Secondo le stime fornite dalle Librerie di Facebook, Fitto ha investito in un anno e mezzo, tra post sul suo ruolo a Bruxelles e non, ben 28mila euro di cui 8.600 solo nell’ultima settimana. 

Quello delle ads è uno strumento che consente a chi paga di far comparire i propri post sulle bacheche degli utenti Facebook anche se non hanno messo un “mi piace” alla propria pagina, scegliendo i destinatari sulla base dei loro dati demografici e degli interessi dimostrati, ma anche tra gli altri età e genere. Per capire le proporzioni, gli esperti stimano circa in 3.000 euro il fabbisogno annuo pubblicitario sui social per una piccola azienda.

Da giugno il politico di Maglie ha sponsorizzato circa 300 post, individuando gradualmente sempre più temi prettamente pugliesi o critiche al suo competitor Emiliano, fino alle più recenti prettamente legate alla campagna per le Regionali. La maggior parte del pubblico che ha visualizzato le inserzioni ha più di 35 anni, con una quasi parità tra uomini e donne. Per comprendere la portata della spesa, basta guardare il post di lancio del suo video emozionale, sponsorizzato su Facebook nella fascia 1.000-1.500 euro (per coprire 22 inserzioni) e su Instagram in quella 500-599 euro.

Per enfatizzare la sua personalità non particolarmente esuberante rispetto a quella di Emiliano, è risultata importante la presenza della moglie Adriana Panzera sempre più evidente man mano che si avvicinava l’appuntamento elettorale, per una “operazione simpatia” che sembra riuscita. Invece sul look “ringiovanito”, capello fluente e camicia bianca senza cravatta qualcuno ha avuto da ridire. Come quel Nichi Vendola che lo ha battuto alle urne nel 2005 e che alla manifestazione delle Sardine lo ha bocciato sul suo vecchio competitor “nato vecchio”.

Dai conti, inoltre, vanno esclusi i post spesso sponsorizzati dei principali sponsor politici del centrodestra, Giorgia Meloni e Matteo Salvini (più quelli di Fratelli d’Italia e Lega), presenti più volte in Puglia per appuntamenti elettorali. E si tratta di due leader che in sponsorizzate Facebook spendono parecchio (42mila euro in un anno e mezzo Meloni, ma con quasi 70mila da FdI, e 310mila euro in un anno e mezzo per Salvini, più incentrato su se stesso a fronte degli appena 800 euro della Lega). Altro termine di paragone: la pagina del Movimento 5 Stelle nazionale ne ha spesi in un anno e mezzo circa 54mila.

Investimenti importanti che non potevano mancare visto che Fitto ricopre il ruolo dello sfidante e che su Facebook, anche attualmente, ha 119mila contro i 230mila like di Emiliano (6mila contro 47mila invece su Instagram). 

Ed Emiliano? Secondo le stime di Facebook, il governatore ha speso “solo” 3.875 euro in un anno e mezzo, per circa 110 inserzioni, di cui 2.790 nell’ultima settimana. Una sproporzione che suona come una precisa scelta di non affidarsi in maniera così spinta sulla pubblicità online. Nessun post sponsorizzato invece per Antonella Laricchia del M5S (appena 163 euro nell’ultima settimana da parte della pagina dei 5 stelle pugliesi) e meno di 100 nella settimana cruciale per Ivan Scalfarotto di Italia Viva (che pure in un anno e mezzo ha finanziato i suoi lanci per poco meno di 3.000 euro).

Tutti gli altri: il candidato di Rifondazione comunista, Nicola Cesaria, non ha neanche una pagina ufficiale personale e si affida a quella di Rifondazione Puglia, quella di Pierfrancesco Bruni della Fiamma tricolore è abbandonata da fine luglio, mentre il Fronte sovranista italiano di Andrea D’Agosto ha speso, per i suoi candidati in Puglia, Liguria e Marche, circa 700 euro

La Repubblica

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