Storia

La targa che spuntò due volte

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Il 16 agosto 1620 arrivarono i turchi a Manfredonia. Era l’alba di un’afosa domenica quando dalle 55 galee ferme nel Golfo, in meno di un’ora migliaia di soldati ottomani si avventarono con una ferocia inumana sulla popolazione: case bruciate, edifici distrutti, i bambini che trovarono dinanzi vennero lanciati contro i muri, gli anziani impiccati alle travi e le donne stuprate.

In poche ore ciò che doveva essere il giorno del Signore si trasformò in un’Apocalisse e quell’avvenimento rimase per sempre nella memoria storica della città.

Il 16 agosto 2003 l’allora sindaco Paolo Campo fece apporre nell’atrio del Comune di Manfredonia una targa a futura memoria che così recita: “La nostra città e in particolare questi luoghi conobbero dal 16 al 18 agosto del 1620 la ferocia e la distruzione da parte delle truppe turchesche ottomane. Pastore della diocesi era Annibale Serugo de Ginnasi, arcivescovo sipontino dal 1607 al 1622, che con bontà e pietà cristiana contribuì alla rinascita della comunità cittadina. A memoria della propria storia civile e religiosa, l’amministrazione comunale pose nel 383° anniversario”.

A futura memoria…, peccato che evidentemente la memoria storica sipontina sia molto labile.

Il 16 dicembre 2020 è infatti spuntata una nuova targa qualche metro dopo la precedente, sempre nel Comune di Manfredonia. Si tratta dell’omaggio del Rotary Club della città e la scritta è la seguente: “Nella ricorrenza del IV centenario del tragico sacco della città di Manfredonia perpetrato dalla soldataglia ottomana nei giorni 16-17-18 agosto 1620, il Rotary Club di Manfredonia affida alla memoria e al pensiero delle future generazioni il giudizio storico espresso dall’illustre concittadino professor Cristanziano Serricchio nel libro l’Islam e la Croce: l’odio, la vendetta, la guerra eterna tra due fedi hanno bisogno di tempo perché gli uomini prendano consapevolezza della loro assurdità”.

A far notare immediatamente la memoria ‘bissata’, lo storico sipontino, autore di diversi libri sulla città di Manfredonia, Giacomo Telera, che sui social si è interrogato del perché.

Effettivamente, è quello che ci chiediamo anche noi. La targa è stata autorizzata dalla Commissione Straordinaria ed apposta alla presenza del prefetto Vittorio Piscitelli e della dottoressa Anna Maria Crea, attualmente reggenti della città, ma che forse ancora poco conoscono il municipio e alla precedente con molta probabilità non avevano fatto caso.

Sicuri delle buone intenzioni del Rotary, la targa doppia appare però come un’evidente gaffe e agli occhi del cittadino o del turista potrebbero ottenere l’effetto di sminuirsi a vicenda, facendo passare in secondo piano lo storico evento che invece avrebbero dovuto evidenziare.

Pertanto, la nuova targa sicuramente andrebbe spostata altrove, a meno che non passi il messaggio che periodicamente potranno essere apposte da parte di associazioni varie nel ‘nostro’ municipio targhe a futura memoria di quell’infausto evento. Dopotutto, il 16 agosto ricade ogni anno e associazioni, movimenti e partiti a Manfredonia non mancano…

Maria Teresa Valente

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