“La storia dell’uccisione del Carpinese che voleva vivere in pace, in un’era dura senza regole”

“La storia dell’uccisione del Carpinese che voleva vivere in pace, in un’era dura senza regole”
Manfredonia – FU in una lurida sera d’autunno ,che nei vicoli della città un signore detto lo Scuro – tipo poco raccomandabile – ebbe un battibecco con un signore di origine di Carpino ,che viveva in paese ,era un tipo mite e silenzioso.
Ma lo Scuro ,era tipo violento e litigioso altezzoso e spavaldo.
Quando alcuni minuti dopo si avvicinò al Carpinese – e lo sfidò a un duello di sangue senza alcuna compassione – lo costrinse in parole povere ad ascoltarlo.
Gli disse ,domani sera verso le nove fatti trovare – vicino al Centro di Riabilitazione Andrea Cesarano – fatto costruire a propie spese.
Era in costruzione – Qui parliamo prima degli anni ‘ 60 – Quando il Villaggio dei Pescatori era state ultimate le abitazioni alla gente di mare.
Ovvianente ,quel luogo era orrendo ancora senza luce – messo ancora in una forma di cantiere.
L’astuto lo Scuro – si avviò prima in quel buio quasi notturno, tra quell’ erbaccia nascosto come un animale di fronte alla costruzione del Centro fatto di struttura e prefabbricato .
Mentre il Carpinese partì dal paese con una moto in quel luogo isolato dalla città e fuori dalla vita. Lentamente con la moto non vedeva niente in quel buio fitto, con quella poca luce del mezzo.
Mentre girava piano – all’improvviso uscì fuori da quei giughi e e erba – con un coltello a serramanico con una lunga lama :- E lo colpi con due coltellate – in quel breve tempo di una sorpresa ,il Carpinese ancora con la moto accesa fuggi via verso il paese tremando con la moto che andava a zig zag, sull’asfalto nero come la pece.
Riuscì a superare la chiesa :- Ma arrivato alla curva della Dogana cadde sulla strada morto dissanguato in una morte senza chiedere aiuto a Dio – soltanto il tempo di un breve sospiro. Così da quel giorno col passare degli anni per quella morte dannata – La sera quando si passava di là a un’ora tardi – appariva la sagoma del Carpinese ,col tempo , questa storia rimase per tanto nell’aria-di voce in voce , in una città che si svegliava con giornate fatte di poca luce.
di Claudio Castriotta