Storia

“Raffaele Sapone, il ricordo di un cocchiere”

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ERO ragazzino, quando lo vedevo passeggiare per le strade della città ,con la sua grande carrozza nera, con due cavalli. In paese lo chiamavano Gemil,personaggio storico ,fu l’unico a rimanere fino agli anni ’75 con la sua amata carrozza di lusso; a girare per le strade cittadine, fu quell’anno forse l’ultimo che, la mia mente ricorda.

Lui,Gemil era una persona d’altri tempi ,fedele al suo modo di vivere,apparteneva a un mondo che,stava per scomparire mentre era entrata la nuova epoca ;quella delle auto.

Gemil, portava una bombetta nera in testa,un paio di baffoni scuri tirati un po’ all’insù, un mezzo cappotto che dava sul nero, gilet, pantaloni e stivaletti. Una frusta con un lungo scudiscio molto raffinata,la sua età indefinibile.

La sua meta di sosta era in Piazza Duomo,dove Gemil,aveva il suo posto di deposito che, era proprio a fianco al bar Duomo ,dove c’era un grande portone antico,e al suo interno un spazio grande,da poter la sera sistemare la sua carrozza e cavalli.

Il suo lavoro,era onorifico. Era presente a tutte le cerimonie più importanti, compreso i funerali,tutti lo chiamavano.Lo ricordo adesso,ancora oggi,con la sua fierezza, contro il vento della brezza di mare sul viale ,quando per la Manfredonia che, oramai meccanizzata aveva portato via il rumore degli zoccoli,anche, se nella sua rispettabilità continuo il suo lavoro,tra le auto, della nuova e definibile era, nata anche nella nostra città.

Gemil ,fu ,la fine di una storia ,ultimo grande cocchiere che, mai Manfrendonia ha avuto.

A cura di Claudio Castriotta

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