“Peppino Impastato: in una stanza di mafia alla finestra”

Oggi giorno 9 di maggio – ricorre la grande giornata macchiata di tanto sangue ; la pagina più nera del nostro Stato – un lutto grave – un uomo , coraggioso del Sud della Sicilia; … morto – vittima del terrorismo di una grave strage.
Sono passati 45 anni da quando quel lontano maggio 1978, ma sempre più vicino nella memoria – Fu trovato morto – Peppino Impastato.
Ucciso dai mafiosi che avevano allacci con lo Stato – mafia che si presentava come Stato potente alternativo.
Del povero Peppino Impastato – furono ritrovati soltanto centinaia di brandelli di un corpo dilaniato; martoriato in pezzi di carne umana viva – volati tra un campo e una ferrovia da un esplosivo,mentre era giá morto avvolto in sacco. sparsi nel raggio di decine di metri lungo un binario di morte afferrata , il caro Peppino, giornalista di una radio libera “Aut” – che denunciava la mafia.
Giá lui; figlio di un grande mafioso.
Peppino Impastato si è ribellato al sistema mafioso, ed abitava a 100 passi di distanza, che permeava la sua famiglia e il suo paese (Cinisi) in provincia di Palermo, denunciando gli interessi economici perseguiti dai clan con la connivenza di apparati dello Stato.
Peppino Impastato – è nato nel gennaio del 1948 – a Cinisi -insieme alla Costituzione della Repubblica Italiana.
Nel 1967 partecipò alla “Marcia della protesta e della speranza”, organizzata da Danilo Dolci, dalla Valle del Belice a Palermo, così descritta: “gruppi di giovani, con cartelli inneggianti alla pace e allo sviluppo sociale ed economico della nostra terra, confluiscono con incredibile continuità – abbondanza immensa dei manifestanti” ‘ Peppino è stato anche consigliere comunale.
Il coraggioso giornalista Impastato, che era circondato in una stanza di mafia alla finestra…
Di Claudio Castriotta