Normalità è anche voglia di tornare a scuola: la lettera delle classi quarte della Madre Teresa

Tra un tuffo ed una passeggiata (finalmente) all’aria aperta, il desiderio di tornare a scuola non abbandona i ragazzi che vogliono riappropriarsi di una quotidianità rubata. Ed è una lunga ed intensa lettera quella scritta da alunni e docenti delle classi quarte dell’Istituto Comprensivo “Ungaretti-Madre Teresa di Calcutta” che affidano ad una tastiera le emozioni scaturite al termine di un tortuoso anno scolastico che sicuramente resterà nella storia.
“Sono passati alcuni mesi, ma sembra un secolo fa”, è la riflessione dell’insegnante Michela Quitadamo, che evidenzia come l’iniziale desiderio di guarire sia stato sopraffatto poi dal desiderio di riprendersi la propria normalità, infine trasformatosi, negli alunni, nel desiderio di tornare tra i banchi di scuola: “nell’edificio, in aula, tra i banchi, a scrivere sulla lavagna di ardesia e ‘riaccendere’ la LIM, ma in presenza, guardandosi negli occhi, magari sorridendo con gli occhi”. Da quel 5 marzo, cioè da quando hanno chiuso le scuole e sono entrate in vigore le restrizioni che hanno dato inizio alla quarantena, è passato tanto tempo. Gli alunni confessano che inizialmente erano felici, “perché potevamo riposarci e farci qualche giorno di vacanza. Dopo qualche giorno, però, siamo diventati tristi perché non potevamo più incontrare amici, parenti e le maestre. Sono stati dei mesi difficili e brutti: non siamo più usciti di casa, la maggior parte dei negozi e delle altre attività erano chiusi per il lockdown e non potevamo neppure andare a trovare i parenti. Quanto ci sono mancati nonni, zii e cugini!”. E nel veder scorrere immagini terribili in tv, “con tutto quel dolore e quella paura la scuola ci mancava sempre di più”.
Le videolezioni della DAD hanno tamponato l’emergenza dell’apprendimento scolastico, hanno attutito la solitudine, ma in questo contesto, raccontano docenti ed alunni, è emersa in maniera prepotente l’importanza della scuola come luogo di formazione e socializzazione, oltre che di apprendimento. Anche se l’anno scolastico è terminato soltanto da qualche giorno, si pensa dunque già a settembre ed al giorno in cui si tornerà a scuola, con l’auspicio che sia “nella nostra classe, con i nostri compagni, le nostre compagne, e le nostre maestre. Sì, perché noi a scuola ci vogliamo tornare, anche se con la mascherina, anche se dovremo entrare dopo che ci avranno misurato la temperatura e disinfettato le mani. Pensiamo all’emozione che proveremo quel giorno appena rivedremo tutti e tutte… e sarà bellissimo!”.
di Maria Teresa Valente