Attualità Capitanata

Non ce n’è Coviddi, anzi sì. Ma siamo in autogestione

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Quando ero adolescente, ricordo che novembre era il mese preferito di noi studenti, poiché proprio in questo mese ogni anno a scuola cominciava l’autogestione. Capitò infatti una volta che decidemmo di manifestare contro le scelte del ministro della pubblica istruzione (com’è buona abitudine di ogni scolaresca che si rispetti) e quell’autogestione, in cui ci appropriammo delle scuole facendole diventare luogo di svago più che di apprendimento, ci piacque così tanto che a prescindere dal ministro o dalle sue scelte ogni anno a novembre divenne praticamente un rito.

Di anni da allora ne sono passati tanti, eppure in questo mese di novembre mi sono ritrovata a vivere una nuova autogestione. Niente di divertente, però. Anzi, un senso di angoscia nel cuore per scelte a cui siamo costretti percependo un senso di abbandono da parte delle istituzioni. Paradossalmente ancora una volta nel mirino un ministro della pubblica istruzione, che per non perdere consensi gioca sulla nostra salute, avendo deciso di non chiudere le scuole pur essendo diventato impossibile garantire lezioni in presenza per via degli altissimi contagi.

A cascata, le scelte sono ricadute su altre istituzioni e a Manfredonia si vive un momento di sgomento generale. Mentre il numero dei contagiati è esploso, con 793 persone in isolamento fiduciario-quarantena-ricovero sul territorio comunale di cui 436 positivi, tutto resta aperto e le decisioni vengono lasciate al buonsenso di ciascuno. E così assistiamo a segnalazioni di positivi tranquillamente a spasso poiché asintomatici; docenti in ginocchio perché non riescono più a gestire contemporaneamente lezioni in presenza e a distanza mentre i contagi aumentano all’impazzata e i plessi vengono chiusi per sanificazione; ambulanze che a sirene spiegate percorrono la città su e giù, mentre gli ospedali si riempiono e diminuisce sempre più la possibilità non solo di essere curati per Covid, ma anche per la miriade di altre malattie. Intanto, si vieta lo ‘stazionamento’ in aree della città dove poi si staziona tranquillamente, con l’evidente risultato che ormai la situazione è fuori controllo.

Credo che di sicuro sono lontani i tempi della simpatica (per qualcuno) frase del “non ce n’è coviddi”. E sono lontani anche i tempi in cui l’autogestione era divertente. Nella prima ondata a Manfredonia si sono registrati, nell’arco dei 4 mesi, 8 decessi per Covid; in questa seconda ondata, come ha riportato in un dettagliato post-denuncia su fb l’ex sindaco della città Angelo Riccardi, si sono registrati 1 decesso a settembre, 4 ad ottobre ed 8 nei primi 12 giorni di novembre, ai quali vanno ora ad aggiungersi i 5 decessi degli ultimi 3 giorni (fonte Stato Quotidiano). Dunque, ben 18 morti per Covid e, come sottolineano virologi ed esperti, siamo solo all’inizio. Il momento è delicato e abbiamo bisogno di essere tutelati, in maniera seria e decisa. Il buonsenso non basta.

di Maria Teresa Valente

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