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M5S Manfredonia: “Scontro Autorità Portuale-Comune”

AUTORITA’ PORTUALE – COMUNE : Manfredonia soccombe sul Mercato Ittico e un altro
debito di €.568.000,00 si aggiunge a quelli esistenti.
“Quindi, le contestazioni inerenti alla debenza dei canoni demaniali appaiono tempestive
soltanto in relazione a quanto dovuto per l’anno 2017.

Alla luce delle considerazioni che precedono, il ricorso va dichiarato inammissibile.
P.Q.M.
esprime parere che il ricorso vada dichiarato inammissibile”.

Un’altra pesante grana si abbatte sulle disastrate finanze comunali e sulle tasche dei
cittadini contribuenti.
Con parere n.1384/2018 del 24.5.2018, la Prima Sezione del Consiglio di Stato ha
dichiarato l’inammissibilità del Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica
proposto dal Comune di Manfredonia, contro l’Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Meridionale, “avverso la nota prot. 416 del 16 febbraio 2017 ed ogni altro atto
connesso, comunque, lesivo”;

La controversia riguardava, – a proposito del rinnovo della concessione demaniale del
suolo su cui sorge il Mercato Ittico – la richiesta formulata dall’A.P. di “di subordinare il
rinnovo della concessione al pagamento, per gli anni 2012-2017, dei canoni annui
(€.111.088,21 per il 2012 e 114.254,22 per gli anni successivi), per un totale di
€.682.359,31.

Il Consiglio di Stato, col suo parere ha dichiarato inammissibile il ricorso perché “Nel caso
di specie, come sopra evidenziato in fatto, la controversia non attiene al rilascio di una
concessione demaniale ma alla determinazione del canone concessorio e, quindi, in base
a quanto stabilito dall’art. 133 c.p.a., la giurisdizione spetta al giudice ordinario e non a
quello amministrativo. Pertanto, sotto questo profilo, il ricorso va dichiarato inammissibile
per difetto di giurisdizione.

Fin qui nulla di grave (a parte l’aver sbagliato giudice…), ma ciò che pregiudica le finanze
comunali è l’affermazione del Consiglio di Stato sulla mancata contestazione da parte del
Comune di Manfredonia della richiesta dei canoni dovuti per gli anni 2012-2016.
“Quindi, le contestazioni inerenti alla debenza dei canoni demaniali appaiono tempestive
soltanto in relazione a quanto dovuto per l’anno 2017”.

Cosa significa tutto ciò? Che il Comune dovrà sicuramente pagare per gli anni 2012-2016
e versare all’A.P. la somma di €.568.000,00 circa.
Noi ci illudiamo che qualcuno, nelle alte stanze comunali, sia chiamato a rispondere per
questa spiacevole “dimenticanza” che attesta, ancora una volta l’incapacità dei nostri
esperti amministratori di lunga e provata esperienza.

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Redazione

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