Poesie

L’estate che sanguina di vita

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Ho visto morire un ideologismo,

impiccato ad un albero di fico,

senza passaporto,

ed era già morto, 

prima di impiccarsi,

appoggiato di faccia,

alla corteccia e la resina che, 

sanguinava di vita,

ognuno che passava, 

guardava e scuoteva la testa,

il morto giaceva controvento,

sotto gli occhi del nuovo secolo, 

che di specchio non aveva,

con un suo pianto prosciugato,

proseguiva il suo cammino,

mentre il paese stava zitto,


con un piede nel catino.


Foto Manichino di Cattelan
Di Claudio Castriotta

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